Vivere, dormire e morire a Odessa
«Questi e quelli... Le opinioni su tutto differiscono. C’è chi sostiene Zelensky. Altri lo incolpano. Alcuni resistono ancora, come navi a galla, ma la maggior parte della popolazione si è rapidamente impoverita. La fatica per qualcuno si trasforma in depressione. Altri provano a scherzare e a continuare la loro normale routine. Tutte queste e quelle persone sono migliaia e migliaia di volti, voci, nomi. L’orrore della guerra è nel trasformare rapidamente le persone viventi in statistiche. Numeri senza nome, morti, rifugiati, orfani, disabili, vedove. Un uomo anziano era seduto alla fermata del filobus vicino a casa mia»