La biblioteca ermetica di Rota e Verginelli
«Davanti alla loro collezione di libri, i miei occhi si perdevano in un tripudio di illustrazioni e dettagli visivi: simboli da interpretare, raggi che si diramano, bocche che invitano al silenzio, occhi, triangoli, cuori alati, serpenti, cerchi magici e geometrie sacre, a simboleggiare, a seconda dei casi, immortalità, sapienza, umiltà, desiderio di conoscenza; e poi ancora calcoli numerici e diagrammi, arditi e complessissimi, come a voler fermare l’inafferrabile, su carta, almeno per un momento»