Istruzioni per (non) trovare un uomo online
«La mia psicologa mi diceva che usare le app è come andare in palestra, mandi dei messaggetti, un po’ di flirt, ti metti carina. Ora vivo in Grecia e se aumenti di poco il raggio della ricerca, ti si apre tutto un mondo: bulgari, turchi, albanesi, italiani in vacanza! Uomini bellissimi ed eccentrici, inguardabili e forzuti. A un certo punto ero ipnotizzata, ma non mettevo like e l’algoritmo impazzito ha cominciato a offrirmi baffuti cantanti in gilet ricamato e pantaloni alla zuava, robusti muratori dal bicipite a tronco, uno che solleva una capra nella foto profilo»