Il centrosinistra ha vinto in tutti i sei capoluoghi di regione

I risultati dei ballottaggi riassunti in un grafico per mostrare di che parte politica era la giunta di partenza e come è quella nuova. Cliccando sui pallini si può vedere il nome del sindaco o della sindaca uscente a sinistra, e di quelli nuovi a destra. Potenza, Perugia e Vibo Valentia sono passate dal centrodestra al centrosinistra, Verbania, Rovigo e Lecce dal centrosinistra al centrodestra; le due città amministrate dal Movimento 5 Stelle – Campobasso e Caltanissetta – sono passate rispettivamente al centrosinistra e al centrodestra.

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato i risultati delle elezioni comunali sottolineando il dato relativo all’astensione: dal 62,83% del primo turno si è scesi sotto il 50% ai ballottaggi. «A volte viene addirittura eletto chi ha meno voti assoluti di quanti ne avuti l’avversario al primo turno. Inaccettabile», ha detto La Russa che per questo auspica un ripensamento generale sulla legge elettorale per le elezioni amministrative.

Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, ha definito «storica» la vittoria dei candidati del centrosinistra alle elezioni comunali. «Abbiamo vinto in tutti e sei i capoluoghi di Regione strappandone tre alla destra e con tre nuove sindache, da Firenze a Bari, da Campobasso a Perugia, da Potenza a Cagliari», ha detto Schlein. «È irrevocabile, le città hanno bocciato la destra che governa e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni: basta tagli alla sanità, basta coi salari bassi e no all’autonomia differenziata».

Quando mancano ancora i risultati definitivi degli scrutini di 5 delle 92 sezioni, Adriana Poli Bortone è ormai certa del successo al ballottaggio, secondo la società di rilevazione statistica YouTrend: per fare questo genere di annunci YouTrend si basa su calcoli e informazioni raccolte dai seggi, oltre che sui dati diffusi dal ministero dell’Interno. Poli Bortone vincerà con circa quattrocento voti di scarto su Carlo Salvemini, il sindaco uscente di centrosinistra. Poli Bortone aveva già guidato il comune per due volte tra il 1998 e il 2007, e ha anche una lunga esperienza da parlamentare.

Domenica e lunedì si è votato anche in alcuni piccoli comuni dove al primo turno c’era stato un pareggio tra due candidati. Zerba, in provincia di Piacenza, è il caso più curioso perché anche il ballottaggio si è chiuso con un pareggio, 28 a 28, lo stesso risultato del primo turno: alla fine è stato eletto Giovanni Razzari, che con i suoi 73 anni era il candidato più anziano.

A Tresignana, in provincia di Ferrara, ha vinto Mirko Perelli della lista civica Tresignana Cambia, che ha battuto Laura Perelli di un’altra lista civica: Tresignana prima di tutto. Il primo turno si era concluso con 1.717 voti a testa.

Andrea Salsotto della lista civica 2024 è il nuovo sindaco di Stroppo, un comune di 110 abitanti in provincia di Cuneo. Ha preso 39 voti battendo Marco Abello della lista Trota, che si è fermato a 30 voti.

Una veduta di Stroppo (Pampuco/Wikimedia)

A Pragelato, in provincia di Torino, Massimo Marchisio della lista civica Futuro Pragelato ha vinto con 178 voti, 12 in più di Monica Berton, candidata della lista civica Pragelato Contemporanea.

A Chiari, in provincia di Brescia, il ballottaggio è stato vinto da Gabriele Zotti del centrodestra contro Domenico Codoni che guidava due liste civiche. Il primo turno si era chiuso con un risultato curioso: Zotti aveva ottenuto il 34% dei voti, mentre c’era stato un pareggio tra i due candidati al secondo posto, Codoni e Marco Salogni. Codoni era stato ammesso al ballottaggio in virtù del più alto numero di preferenze dei suoi candidati.

A Valle San Nicolao, in provincia di Biella, ha vinto Marica Elena Cerrone con 227 voti contro Enzo Ercole Ripamonti che ne ha ottenuti 216.

Il nuovo sindaco di Vercelli è Roberto Scheda, candidato sostenuto dal centrodestra: ha vinto il ballottaggio con il 54,19% dei voti. Scheda ha battuto Gabriele Bagnasco del centrosinistra, che ha ottenuto il 45,81% dei voti.

Vittoria Ferdinandi è la nuova sindaca di Perugia. La candidata del Partito Democratico, sostenuta da un’ampia coalizione di centrosinistra, ha sconfitto Margherita Scoccia, candidata di Fratelli d’Italia che aveva l’appoggio di tutto il centrodestra. Dopo i due mandati del sindaco di Forza Italia Andrea Romizi, Perugia torna dunque al centrosinistra, che l’aveva governata ininterrottamente dal Dopoguerra fino al 2014, quando la vittoria di Romizi segnò l’inizio di un decennio piuttosto complicato per il PD umbro, che nel 2019 perse anche la guida della regione. 

A Campobasso, capoluogo del Molise governato negli ultimi cinque anni da una giunta guidata dal Movimento 5 Stelle, ha vinto Marialuisa Forte, candidata civica del centrosinistra sostenuta da Partito Democratico, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra. Forte, che al primo turno aveva ottenuto il 32,16 per cento, ha battuto Aldo De Benedittis, sostenuto dal centrodestra, che al primo turno aveva preso il 47,9 per cento dei voti, andando vicino all’elezione. 

La candidata indipendente Laura Nargi ha vinto il ballottaggio ad Avellino contro Antonio Gengaro, candidato del centrosinistra: è la prima sindaca della storia della città. Nargi era la vicesindaca di Gianluca Festa, che lo scorso aprile era stato messo agli arresti domiciliari, accusato tra le altre cose di associazione a delinquere, corruzione e falso. Anche Nargi anche è indagata nell’ambito della stessa inchiesta. Al ballottaggio i partiti di centrodestra, che al primo turno avevano sostenuto altri candidati, avevano espresso il loro sostegno più o meno esplicito a Nargi.

A questo punto della giornata è possibile fare un primo bilancio su come sono andati i ballottaggi nei capoluoghi. Il centrosinistra ha vinto nelle città più importanti – Firenze, Bari e Perugia – mentre il centrodestra ha vinto a Urbino, Rovigo, Verbania e Caltanissetta. Cliccando sui pallini si può vedere il nome del sindaco o della sindaca uscente a sinistra, e di quelli nuovi a destra. In grigio le città dove non si sa ancora chi ha vinto.

Walter Tesauro è il nuovo sindaco di Caltanissetta, capoluogo siciliano il cui sindaco uscente era Roberto Gambino del Movimento 5 Stelle. Noto avvocato cittadino, al ballottaggio Tesauro è stato sostenuto da tutti i partiti di centrodestra e ha sconfitto Annalisa Petitto, consigliera comunale uscente che aveva abbandonato il Partito Democratico due anni fa ma che è stata sostenuta dal centrosinistra. 

A Urbino ha vinto Maurizio Gambini, manager nel settore agricolo sostenuto dal centrodestra. Ha battuto Federico Scaramucci del centrosinistra. Gambini è al terzo mandato consecutivo da sindaco per via del fatto che solo nel gennaio scorso il governo ha elevato la città a livello di capoluogo di provincia, equiparandola a Pesaro. Urbino però ha meno di 15mila abitanti, e dunque i due mandati già svolti da Gambini non vengono contati ai fini del limite previsto dalla legge. Tra le altre cose, Gambini ha inserito nel programma elettorale la divisione in due della provincia Pesaro-Urbino, ovvero la scissione da Pesaro, con cui forma appunto un’unica provincia. 

A Empoli, in provincia di Firenze, ci sono i risultati definitivi: ha vinto Alessio Mantellassi, candidato del Partito Democratico che ha preso il 59,67 per cento dei voti, sconfiggendo al ballottaggio Leonardo Masi, pure lui di centrosinistra e sostenuto dal Movimento 5 Stelle. Mantelassi è presidente del Consiglio comunale uscente e segretario dei Giovani Democratici della sua città.

Albertella è ormai sicuro della vittoria al ballottaggio: consigliere comunale uscente, con un passato in Forza Italia alle spalle, Albertella è arrivato al secondo turno grazie al buon risultato di due liste civiche personali nonostante i partiti di centrodestra avessero deciso di sostenere un altro candidato, rimasto escluso dal ballottaggio. Albertella ha ricevuto solo in un secondo tempo il sostegno più o meno esplicito di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, battendo così Riccardo Brezza, candidato del Partito Democratico.

Nel frattempo è arrivato il dato definitivo sull’affluenza nazionale di questo secondo turno: è al 47,71%. Al primo turno erano andati a votare il 62,83% degli aventi diritto.

A Potenza, in Basilicata, il ballottaggio è stato vinto da Vincenzo Telesca, candidato sostenuto da varie liste di centrosinistra e dal Partito Democratico che si era presentato alle elezioni senza simbolo. Telesca ha vinto contro Francesco Fanelli, sostenuto da tutti i partiti del centrodestra. Potenza era amministrata da Mario Guarente, sindaco della Lega.

Valeria Cittadin ha vinto il ballottaggio a Rovigo, in Veneto. Era la candidata della coalizione di centrodestra, sostenuta anche da Azione, e aveva sfiorato la vittoria già al primo turno con il 49,1% dei voti. Il sindaco uscente, Edoardo Gaffeo, era candidato del centrosinistra, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle e da due liste civiche. Era stato sfiduciato nel gennaio scorso da parte della sua maggioranza, compreso il Partito Democratico.

Il nuovo sindaco di Cremona è Andrea Virgilio, candidato del centrosinistra. Ha vinto con soli 191 voti in più rispetto al candidato del centrodestra Alessandro Portesani. Virgilio ha ottenuto 13.014 voti, pari al 50,37%, mentre Portesani 12.823 voti, il 49,63%. 

Il sindaco uscente di Firenze Dario Nardella, neo parlamentare europeo, ha pubblicato su X una foto con la candidata del centrosinistra Sara Funaro, che ha vinto il ballottaggio contro il candidato della destra Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi. «Sarà una grande sindaca di Firenze», ha scritto Nardella.

La candidata del centrosinistra Sara Funaro ha vinto il ballottaggio a Firenze: è la prima sindaca donna della città. Funaro era la candidata del Partito Democratico, assessora della giunta uscente di Dario Nardella. Ha sconfitto Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi e candidato della destra.