I referendum per proteggere il diritto all’aborto sono andati bene quasi ovunque
In dieci stati americani si votava per inserire la possibilità di interrompere legalmente la propria gravidanza in Costituzione: soltanto tre hanno bocciato la proposta
Martedì in dieci stati americani si votava anche per inserire il diritto all’aborto nelle Costituzioni statali, in modo da proteggere la possibilità di interrompere la propria gravidanza in modo legale e sicuro da eventuali leggi future. Gli elettori favorevoli al diritto all’aborto hanno ottenuto una vittoria in sette di questi stati: Arizona, Colorado, Maryland, Missouri, Montana, Nevada e New York. I referendum si sono tenuti nonostante negli ultimi mesi vari gruppi “anti scelta”, quelli contrari al diritto all’aborto, avessero messo in atto diverse politiche per bloccarli o perché venissero boicottati.
In alcuni di questi stati ci sarà quindi un cambiamento notevole. In Missouri l’aborto al momento è vietato con poche eccezioni: in base al risultato del referendum, la Costituzione statale dovrebbe essere cambiata in modo da riflettere e garantire «il diritto alla libertà riproduttiva», ma non è ancora chiaro come questo diritto verrà poi tradotto in legge. In Arizona al momento è vietato abortire dopo la 15esima settimana: la modifica della Costituzione, invece, sposterà il termine tra le 23 e le 24 settimane, momento in cui normalmente si ritiene che il feto sia “vitale”, ovvero possa sopravvivere fuori dall’utero.
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In altri stati abortire è tuttora legale, e i referendum servono quindi a prevenire l’eventualità che questo possa cambiare in futuro: è il caso del Nevada, che consente già l’aborto fino alle 24 settimane, del Colorado, del Maryland, del Montana e di New York.
In tre stati a forte maggioranza Repubblicana i referendum non hanno invece avuto successo. In Florida, dove con rare eccezioni è illegale abortire dopo la sesta settimana di gravidanza (quando molte donne non sanno neanche di essere incinte), non è stato superato il quorum necessario perché il referendum fosse valido. In South Dakota il 51,06 per cento degli elettori ha votato per non ampliare il diritto all’aborto nello stato, che è molto restrittivo. E in Nebraska, l’unico stato in cui si tenevano due referendum sull’aborto – uno per mantenere la situazione attuale, uno per inserire il diritto all’aborto nella Costituzione fino alla 24esima settimana – ha vinto il primo: l’interruzione di gravidanza sarà quindi legale solo fino alla 12esima settimana e praticabile dopo solo in casi di emergenze mediche o se la gravidanza è il risultato di stupro o incesto (una legge molto simile a quella italiana).