Tra i ricercatori c’è preoccupazione per il settore dei modelli 3D digitali
L'espansionismo della società di videogiochi Epic Games sta cambiando un mercato importante per artisti, musei e università
Epic Games è la società sviluppatrice di videogiochi nota soprattutto per Fortnite, uno dei titoli di maggior successo dell’ultimo decennio. Tra le sue proprietà c’è però anche Unreal Engine, un motore grafico, cioè un software che viene usato dagli sviluppatori per progettare videogiochi, e Unreal Engine Marketplace, un negozio online in cui è possibile acquistare elementi grafici in 3D da aggiungere al proprio gioco. Tra questi, anche modelli di personaggi, ambienti e oggetti d’ogni tipo.
Negli ultimi anni Epic Games ha intensificato la propria presenza nel settore dei modelli 3D, acquisendo servizi specializzati come Quixel, ArtStation e Sketchfab. Questo mese Epic Games ha confermato il suo interesse nel settore con il lancio di Fab, una nuova piattaforma «che darà a tutti i creatori di contenuti digitali una destinazione unica per scoprire, condividere, comprare e vendere prodotti», come riportato sul sito dell’azienda.
Oltre a Unreal Engine Marketplace, entreranno a far parte di Fab anche le acquisizioni citate, tra tutte Sketchfab, una piattaforma che, come ha scritto il sito GamesIndustry.biz, «è diventata una risorsa essenziale per artisti, musei e università per la condivisione e l’hosting di collezioni digitali di modelli 3D». Basta visitare Sketchfab per notare come, accanto a contenuti videoludici come modelli di armi, personaggi anime e ambientazioni in stile fantasy, si trovano scansioni 3D di insetti, palazzi realmente esistenti e semplici rocce.
Alcuni utenti di Sketchfab sono molto preoccupati per il futuro della piattaforma e dei suoi contenuti. In una petizione online per «tenere Sketchfab vivo» si legge che «sin dalla sua nascita, il sito ha avuto un ruolo inestimabile nel conservare e mettere in mostra enormi collezioni e portfolio di musei, università e artisti da tutto il mondo». Secondo gli organizzatori della campagna, infatti, Epic Games rischia di distruggere tutto questo, in una perdita definita «l’equivalente virtuale dell’incendio della Biblioteca di Alessandria». A preoccupare particolarmente è la natura commerciale di Fab, un servizio pensato per il settore dei videogiochi in cui questo tipo di utenti rischiano di non avere spazio.
Duncan Irschick, docente presso la University of Massachusetts Amherst e direttore di Digital Life, una non profit che realizza modelli 3D a scopi didattici, ha spiegato al sito 404 Media l’importanza del sito per la sua community. Uno dei loro modelli, una rappresentazione tridimensionale di un rinoceronte, è stato scaricato 16mila volte, sempre gratuitamente: «Non ho alcun problema con chi vende contenuti in 3D. Il mio problema, come scienziato, è che Fab mi possa rimuovere dalla piattaforma e io non possa più condividere i nostri contenuti facilmente».
Il post con cui Sketchfab ha annunciato la migrazione verso Fab dice che la possibilità di scaricare contenuti gratuiti sarà disattivata «entro il 2025». Al momento Epic Games non ha condiviso indicazioni più precise sul futuro del prodotto, anche se ha promesso «una soluzione alternativa». L’impressione è che Epic Games veda Fab come un mercato digitale per l’industria videoludica e i suoi sviluppatori, e non abbia tra le sue priorità la possibilità di scaricare modelli gratuitamente, cosa che interessa perlopiù le comunità scientifiche e accademiche.
Ad oggi, infatti, gli utenti di Sketchfab possono spostare nella nuova piattaforma solo i contenuti con una licenza sul diritto d’autore di tipo Creative Commons Attribution (che permette l’utilizzo a fini commerciali dell’opera a patto che l’autore venga accreditato) mentre i contenuti protetti da altri tipi di licenze Creative Commons (come CC-BY-NC, che permette solo lo sfruttamento non commerciale dell’opera) non possono essere trasferiti. Ciò significa che nessuno dei modelli creati per la ricerca scientifica o accademica sotto questo tipo di licenza possono essere spostati su Fab.
Altri problemi riscontrati dagli utenti riguardano uno dei principali formati utilizzati su Sketchfab, ovvero Collada (la cui estensione è .dae), che non è supportato da Fab. Su Reddit e X alcuni utenti hanno inoltre raccontato che alcuni contenuti si sono rovinati nel processo di migrazione verso Fab, soprattutto per quanto riguarda l’illuminazione dell’oggetto, che risulta più scuro di prima. Epic Games ha riconosciuto il problema dell’illuminazione, ma ha anche precisato di aver risolto alcuni problemi nei giorni successivi al lancio. La stessa Epic aveva cercato di tranquillizzare gli utenti promettendo un modo di convertire automaticamente i file in formato .dae in un altro formato supportato, ma c’è chi teme che la migrazione su Fab rovini o cancelli molte opere.
Il lancio di Fab è stato caratterizzato da una serie di problemi tecnici riscontrati anche da altri tipi di utenti. Epic Games si è giustificata, dicendo che era impossibile garantire sin da subito tutte le funzionalità dei quattro servizi che sta cercando di unificare in Fab. Il ruolo sempre più centrale di un’azienda tanto importante del settore videoludico nel settore dei modelli 3D non è però sfuggito a Emily Esser, una delle organizzatrici della raccolta firme per salvare Sketchfab, che ha definito Fab «un prodotto indifendibilmente difettoso» e ha smentito le promesse dell’azienda. Secondo lei, infatti, «Epic non sta “unificando”: sta monopolizzando».