Anche in Catalogna ci sono stati estesi allagamenti
Le piogge sono state meno intense rispetto a quelle nella zona di Valencia, ma hanno comunque provocato inondazioni
La Catalogna è l’ultima delle regioni della Spagna a essere stata colpita da intense piogge torrenziali, iniziate con le gravi alluvioni della scorsa settimana nel sud-est del paese, in particolare nella zona di Valencia, dove al momento sono state accertate più di 210 persone morte. Nell’area attorno a Barcellona i temporali sono stati meno intensi rispetto a quelli di Valencia e il sistema di allerta alla popolazione sembra aver funzionato meglio e più velocemente: la situazione sta tornando gradualmente alla normalità.
Lunedì le forti piogge hanno provocato inondazioni e allagamenti in particolare a Tarragona, sulla Costa Daurada, e a Gavà e Castelldefels, pochi chilometri a sud di Barcellona. La grande quantità di pioggia ha allagato strade, case e sottopassi anche a Sitges, a Mataró e in altre zone più interne, causando l’interruzione temporanea di diversi tratti autostradali e il blocco della circolazione dei treni.
Ci sono state conseguenze anche all’aeroporto di Barcellona El Prat, dove una pista è stata allagata: video circolati sui social network hanno mostrato l’acqua inondare anche parti dei terminal. Solo nella prima parte della giornata 70 voli sono stati cancellati e 17 deviati verso altri aeroporti.
I giornali spagnoli scrivono che in certe zone tra Barcellona e Tarragona sono stati misurati fino a 150 millimetri di acqua in quattro ore. A Viladecans, sempre a sud di Barcellona, sono caduti 131 millimetri: più della quantità caduta nel territorio del comune in tutto il 2023.
Lunedì l’Agenzia statale di meteorologia spagnola (AEMET) aveva emesso un’allerta rossa per i rischi collegati alle piogge torrenziali, il livello massimo, invitando la popolazione a evitare gli spostamenti non necessari.
Subito dopo le prime piogge il sistema di allarme pubblico ha fatto partire un sms alla popolazione in 16 aree del territorio. A Tarragona le scuole sono state chiuse e le attività lavorative sospese in via precauzionale, anche per limitare i rischi legati agli spostamenti in auto e il pericolo di trovarsi bloccati nei sottopassi, nei garage o nei parcheggi sotterranei: uno dei motivi per cui la stima delle persone disperse nelle alluvioni a Valencia resta poco chiara.
Le intense precipitazioni di questi giorni sono legate alla cosiddetta Dana, acronimo che sta per depresión aislada en niveles altos, cioè “depressione isolata nei livelli alti” dell’atmosfera: è un fenomeno noto, che però in questa occasione ha causato precipitazioni molto abbondanti e prolungate. Lunedì sera Núria Parlon, un membro del governo catalano, aveva detto che il fenomeno si stava esaurendo, ma aveva comunque invitato la popolazione a continuare a evitare zone che si possono allagare facilmente, così come le rive dei fiumi e gli alvei dei torrenti.
I vigili del fuoco hanno fatto sapere di aver effettuato numerose operazioni, per esempio per soccorrere due famiglie intrappolate in casa nel quartiere La Móra di Tarragona. Il capo dei vigili del fuoco della regione, David Borrell, ha detto però che non ci sono notizie di morti né di altri «danni rilevanti alle persone».