• Mondo
  • Martedì 5 novembre 2024

Un secolo di mappe elettorali americane

Dal 1924 al 2020, in attesa di quella che si colorerà nei prossimi giorni: mostrano come sono cambiati gli Stati Uniti negli ultimi 100 anni

Caricamento player

Nei prossimi giorni una delle cose che si vedrà di più sui siti di mezzo mondo è la mappa con i risultati delle elezioni americane, con gli stati vinti dai Democratici colorati in blu e quelli vinti dai Repubblicani in rosso. Con una sola immagine, in pochi secondi, ci si può fare un’idea di come stia andando o sia andato il voto: la mappa è uno strumento molto efficace, anche se non esente da imprecisioni e distorsioni.

Allo stesso modo, osservare le mappe delle precedenti elezioni consente almeno di intuire come sia cambiato il contesto sociale e politico degli Stati Uniti nel corso degli anni. Per esempio, si può notare come si sia spostato il voto nell’ultimo secolo, come e quando i Repubblicani hanno iniziato a vincere sistematicamente negli stati del sud e quando il voto Democratico si è spostato in prevalenza sulle due coste, oppure gli anni in cui alcuni presidenti molto popolari vincevano in quasi tutti gli stati.

Questi dati possono essere mostrati in molti modi, ognuno con qualche limite perché non esiste la mappa perfetta: negli ultimi anni ci sono stati diversi tentativi di rappresentare in modo più accurato i risultati utilizzando dei pallini proporzionati al numero di abitanti, oppure sacrificando la geografia degli Stati Uniti sostituendo i confini di ogni stato con una forma geometrica, un esagono o un rettangolo. Tuttavia la versione classica – con gli stati in blu e in rosso – è la più usata e ormai convenzionale.

In questa versione l’andamento del voto nel tempo è rappresentato in una sola infografica che tiene dentro tutti i dati dal 1928 al 2020.

Per entrare ancora di più dentro i dati elettorali alcuni giornali mostrano i voti ottenuti dai candidati non per stato, ma per contea o circoscrizione. Anche questa soluzione, pur ricca di dati dettagliati, non sfugge al problema della distorsione dei dati: un buon esempio dei limiti è la mappa delle elezioni del 2020 in cui sembra prevalere il rosso dei repubblicani nonostante la vittoria di Joe Biden.

Questo dipende dal fatto che molte contee geograficamente estese hanno molti meno abitanti rispetto a quelle urbane o periferiche. In questo caso i dati fanno prevalere almeno visivamente il voto repubblicano, ancora di più rispetto alla mappa degli stati.