La campagna elettorale negli Stati Uniti, in foto
Nei mesi che hanno portato alle elezioni presidenziali sono successe diverse cose che probabilmente rimarranno: tipo l'attentato a Trump
La campagna elettorale di Donald Trump è iniziata il 14 novembre 2022, quasi due anni fa, dopo i deludenti risultati Repubblicani nelle elezioni di metà mandato. Quella di Kamala Harris è partita di fatto lo scorso 21 luglio, quando il presidente in carica Joe Biden ha ceduto alla pressioni del partito e dell’opinione pubblica e ha ritirato la sua candidatura. Sono stati mesi – nel caso di Trump anni – pieni di eventi e di prime volte: c’è stata appunto la rinuncia molto tardiva di un candidato, che aveva dei precedenti ma mai avvenuti a campagna elettorale così inoltrata; e ci sono stati anche il primo processo penale e la prima condanna di un ex presidente e candidato. Per due volte poi qualcuno ha provato a uccidere Trump, andandoci molto vicino a luglio, a Butler, in Pennsylvania.
Questi eventi imprevedibili si sono aggiunti al consueto rituale delle elezioni, con primarie senza grandi colpi di scena, convention in cui i partiti si sono raggruppati intorno ai candidati, scelte dei vicepresidenti, e una lunga serie di comizi, appuntamenti elettorali, spot televisivi.
Negli ultimi mesi il lavoro dei comitati elettorali si è concentrato sui sette stati in bilico, dove i sondaggi indicavano uno scenario di sostanziale parità: gli elettori sono stati corteggiati e allo stesso tempo tartassati da messaggi politici continui. Anche loro, come i candidati, potrebbero aver accolto l’avvicinarsi del 5 novembre con un certo sollievo.
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