Al Lucca Comics & Games quest’anno c’è andata meno gente
Dopo anni particolarmente affollati, per questa edizione sono stati venduti molti meno biglietti, e non è necessariamente una cattiva notizia
Sabato il chimico e divulgatore Dario Bressanini ha pubblicato sul proprio profilo TikTok un video in cui camminava per le strade della città toscana di Lucca e faceva notare che, rispetto allo stesso periodo negli anni passati, in giro c’era «molta meno gente». Lo stesso ha scritto su Threads l’editore di Panini Comics Marco Lupoi. Bressanini e Lupoi si trovavano in città per il Lucca Comics & Games, una delle più amate e frequentate fiere al mondo per gli appassionati di fumetti, giochi da tavolo, serie TV e cultura pop, che ogni anno attira in una città di 89mila abitanti centinaia di migliaia di visitatori.
La manifestazione si tiene nel centro storico dal 2006: ai visitatori che hanno il biglietto e quindi possono accedere a padiglioni, stand ed eventi vanno poi aggiunte migliaia di persone che arrivano in città solo per osservare i cosplayer, ovvero le tante persone vestite da personaggi di film, fumetti e cartoni animati che popolano le strade di Lucca durante la fiera. Per questo è impossibile determinare esattamente quanta gente ci fosse in città durante l’evento, ma per chi frequenta regolarmente il Lucca Comics il centro della città era visibilmente meno congestionato del solito.
L’anno scorso per il Lucca Comics erano stati venduti 314mila biglietti, l’anno prima erano stati quasi 320mila. Secondo i dati ufficiali condivisi da Lucca Crea, la società che organizza l’evento, quest’anno sono stati venduti in tutto 275mila biglietti, 39mila in meno rispetto all’anno scorso. Il limite massimo era di 80mila biglietti al giorno, ma non è stato raggiunto nemmeno durante il ponte dell’1 e del 2 novembre, quando normalmente si concentra la maggior parte dei visitatori (la fiera apriva il 30 ottobre e andava avanti fino al 3).
– Leggi anche: Perché il Lucca Comics & Games è unico
In parte è probabile che questo calo dei partecipanti sia dovuto al fatto che andare al Lucca Comics per chi vive lontano è diventato molto costoso. Da anni le persone che vivono nella zona di Lucca (nel centro storico ma anche in tante cittadine e città limitrofe, da Viareggio a Pisa) approfittano del grande afflusso di visitatori di questo periodo per mettere a disposizione i propri appartamenti a prezzi alti, e anche le strutture alberghiere alzano il prezzo delle stanze. A inizio ottobre l’associazione di consumatori Altroconsumo aveva calcolato che trascorrere due notti in città per il Lucca Comics costa in media 800 euro contro i 175 di un weekend normale di ottobre.
Al prezzo degli alloggi si aggiungono altri aumenti: per la giornata di sabato 2 novembre, per esempio, il biglietto di ingresso alla fiera è stato alzato da 30,60 euro a 33, e il biglietto cumulativo di cinque giorni da 82 a 95, quello di tre giorni da 65 a 76. Il prezzo del parcheggio è stato alzato a sua volta, e lo stesso vale per i trasporti pubblici: secondo Altroconsumo, chi arrivava da Torino o da Genova a Lucca in autobus quest’anno ha pagato circa 30 euro in più rispetto a chi ha percorso la stessa tratta l’anno scorso. Del grande costo si sono lamentati su Reddit anche gli appassionati: «Nessuno obbliga ad andare a questa fiera ma mi intristisce pensare che ormai è appannaggio di chi ha una certa disponibilità finanziaria», ha scritto un utente.
Al contempo, questa diminuzione delle presenze ha avuto degli effetti positivi: Bressanini ha sottolineato come ci si muovesse «con una relativa facilità». Negli anni scorsi, infatti, si era parlato molto del fatto che la città, anche per via della sua conformazione urbanistica, non fosse strutturata per accogliere un numero così grande di persone, creando disagi per gli abitanti del luogo e per i visitatori stessi. Vincenzo Sarno, della casa editrice specializzata in fumetti Sergio Bonelli Editore, dice che almeno nel loro caso il minore afflusso di visitatori non ha avuto un grande impatto negativo sulle vendite: per lui, anzi, «l’esperienza è decisamente migliorata rispetto agli scorsi anni. Avere meno persone in giro rende più facile muoversi, ma vuol dire fare anche meno file chilometriche e raggiungere più stand del solito».
Per Sarno, però, la vera differenza dell’edizione di quest’anno l’ha fatta il meteo, che storicamente nel weekend del Lucca Comics, a cavallo tra ottobre e novembre, è quasi sempre brutto. Quest’anno, invece, come in molte altre regioni d’Italia anche a Lucca è stato un weekend molto soleggiato e mite. Vendendo libri e in generale opere di carta, ha spiegato che «se si bagnano perdono il loro valore, soprattutto nel mondo del collezionismo. Se voglio acquistare un volume con un prezzo importante ma fuori piove, preferisco evitare di farlo per paura che si danneggi. È successo anche l’anno scorso: tra le ingenti piogge e il fango, secondo noi molti collezionisti non hanno voluto rischiare».
– Leggi anche: L’epoca d’oro dei fandom