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  • Domenica 3 novembre 2024

A Valencia molte persone sono morte nella propria automobile

In caso di alluvione generalmente si raccomanda di non usarla e di non andare nei garage, ma questa volta i messaggi delle autorità sono arrivati tardi

Una ventina di automobili di traverso sui binari della ferrovia
Alfafar, vicino a Valencia il 2 novembre 2024 (AP Photo/Angel Garcia)
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Un gran numero delle persone morte a causa delle alluvioni nel sud est della Spagna – 214 secondo il conteggio ufficiale più recente, di cui 210 nella Comunità Valenciana, la regione di Valencia – si trovavano per strada in auto, oppure nei garage, dove erano andate per cercare di mettere in salvo il proprio veicolo. Le fotografie più impressionanti che sono arrivate dalle città alluvionate sono proprio quelle che riguardano le automobili, che l’acqua esondata dai fiumi ha travolto e accatastato nelle strade delle città, all’interno di sottopassaggi e nei parcheggi sotterranei.

Parlando coi giornali, molte delle persone che vivono a Valencia e nelle altre città interessate dalle alluvioni hanno detto di essere uscite per spostare la propria auto perché non avevano ricevuto comunicazioni ufficiali che dicevano di non farlo. Una delle cose di cui si sta discutendo di più a proposito dei grandi danni causati dalle alluvioni è proprio la tempestività degli avvisi alla popolazione diffusi dalla Comunità Valenciana.

Luis Miguel Sáez, un residente di Benetússer, un comune di quasi 16mila abitanti a meno di 10 chilometri di distanza dal centro di Valencia, ha detto a El País: «Il maledetto messaggio di emergenza ci è arrivato quando stavamo per morire. C’erano già due metri d’acqua». Martedì sera Sáez era stato una delle persone che erano andate al secondo piano interrato di un parcheggio di Benetússer, usato anche dai clienti di un supermercato Consum, per spostare la propria automobile. Lui è sopravvissuto, ma in quel parcheggio sono stati trovati i corpi di due persone e le operazioni per rimuovere l’acqua al suo interno non sono ancora finite.

– Leggi anche: L’allerta a Valencia è stata data troppo tardi?

Sonia Luque, responsabile della Red de Empresas de Auxilio en Carretera (REAC), associazione delle aziende di soccorso stradale spagnole, ha detto al giornale online El Español che le automobili danneggiate dall’alluvione potrebbero essere 100mila. Sabato 2 novembre il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha detto che più di 2mila erano state rimosse dalle strade, ma ce ne sono ancora molte che ostruiscono il passaggio e ci vorrà del tempo per rimuoverle tutte. Luque ha spiegato che normalmente ci vuole mezz’ora per spostare una singola auto utilizzando un carro attrezzi: per questo la sua associazione si è proposta di far arrivare nella zona di Valencia dei mezzi da altre regioni della Spagna. Il problema è che molte delle strade infangate e occupate dai detriti dell’alluvione sono ancora poco accessibili, quindi c’è poco spazio anche per i carri attrezzi.

«Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile» ed «evitare di utilizzare l’automobile» sono due delle indicazioni che la Protezione civile italiana raccomanda di seguire in caso di alluvione e lo stesso vale per la Protezione civile spagnola. Annika Coll, capo di ERICAM, il servizio di Emergenza e risposta immediata della Comunità autonoma di Madrid, ha spiegato a El País che stando dentro un’automobile durante un’inondazione si ha un «falso senso di sicurezza»: si può pensare di essere al sicuro perché le auto sono pesanti, si può credere che non possano essere spinte dall’acqua, ma non è così. «Non appena il livello dell’acqua supera l’assale, l’asta che collega le ruote, un’auto diventa instabile», ha detto.

La ricerca delle persone disperse a causa dell’alluvione sta proseguendo e si concentra molto nelle automobili travolte dall’acqua e nei garage allagati. Al momento non c’è una stima del numero di dispersi.