Un nuovo caso di bambine scambiate alla nascita scoperto coi test del DNA da fare a casa

L'errore avvenne nel 1967 in Inghilterra ma le due donne lo hanno saputo solo due anni fa, reagendo in modi molto diversi

Due suore tengono in braccio dei neonati nel reparto maternità di un ospedale in una fotografia in bianco e nero
Neonati in un ospedale di Londra nel 1967 (Norman Potter/Daily Express/Hulton Archive/Getty Images)
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All’inizio del 2022, nella contea inglese delle West Midlands, un uomo si sottopose a uno di quei test del DNA venduti per ottenere informazioni sul proprio albero genealogico. Mandando un campione di saliva alle aziende che li producono si possono trovare dei lontani parenti tra le altre persone che si sono sottoposte a questi stessi test in giro per il mondo. L’uomo non era interessato a scoprire qualcosa di particolare, il test gli era stato regalato per Natale e lo fece per noia, ma i risultati hanno avuto un grosso impatto sulla sua famiglia. Gli hanno fatto scoprire di avere una sorella biologica che non aveva mai conosciuto, una donna che poco dopo la nascita, nel 1967, era stata scambiata per errore con un’altra neonata in ospedale: quella che l’uomo fino a quel momento pensava essere la sua sorella naturale.

La vicenda è raccontata nella nuova stagione di The Gift, un podcast prodotto da BBC e dedicato a storie legate all’uso delle analisi del DNA, ed è il primo caso di scambio di neonati avvenuto in un ospedale pubblico britannico che sia mai stato scoperto. Non è però l’unico nel mondo a essere stato scoperto grazie a un test del DNA da fare in casa. Negli ultimi anni i giornali hanno riferito varie storie simili, soprattutto dagli Stati Uniti, dove questi test sono più usati.

Nel podcast The Gift le vere identità delle persone coinvolte sono state nascoste usando nomi di fantasia: “Tony” per l’uomo, “Joan” per sua madre, “Claire” per la sua sorella biologica e “Jessica” per l’altra sorella, quella cresciuta con lui. Dopo aver visto che l’azienda produttrice del test a cui si era sottoposto gli attribuiva una sorella a lui ignota, Tony contattò la donna, Claire, che aveva fatto un test del DNA della stessa azienda due anni prima. I due si scambiarono un po’ di messaggi e capirono cosa poteva essere successo quando si resero conto che Claire e Jessica erano nate nello stesso ospedale, una un giorno dopo l’altra. Claire ha raccontato a BBC che per lei questa scoperta spiegò il fatto che non avesse nessuna somiglianza con i propri genitori, tanto che da bambina aveva pensato di essere stata adottata.

D’accordo con Claire, che desiderava conoscere la propria famiglia biologica, Tony decise di raccontare tutto a sua madre (vedova da qualche anno) e poi, insieme a lei, a sua sorella, quella che aveva sempre considerato tale. Le reazioni di Claire e Jessica alla scoperta di essere state scambiate alla nascita sono state molto diverse, si intuisce dal racconto di The Gift.

Claire, i cui genitori si separarono pochi anni dopo la sua nascita ed ebbe un’infanzia poco serena a causa di grosse difficoltà economiche, è stata felice di conoscere la sua famiglia biologica e oggi ha un rapporto stretto con Joan, di cui ha parlato nel podcast.

Jessica invece si è rifiutata di intervenire nel podcast e, stando al racconto di Joan, non si rivolge più a lei chiamandola “mamma”. «Per me non ha alcuna importanza che Jessica non sia la mia figlia biologica», ha detto Joan a The Gift: «È ancora mia figlia e lo sarà sempre».

Claire ha anche raccontato che la cosa più difficile per lei è stata dire alla propria madre di non essere sua figlia dal punto di vista biologico, ma di aver rassicurato entrambi i genitori con cui è cresciuta che nulla sarebbe cambiato nella loro relazione; la madre di Claire è morta quest’anno.

Due anni e mezzo dopo aver ricevuto un reclamo da parte di Tony e Joan la divisione del Servizio sanitario nazionale britannico (NHS) che gestisce l’ospedale in cui nacquero Claire e Jessica ha ammesso la propria responsabilità. L’ufficio dell’NHS che si occupa delle controversie legali ha detto a BBC che lo scambio di neonate fu un errore «terribile» di cui il Servizio sanitario riconosce la responsabilità legale: data l’eccezionalità del caso tuttavia non ha ancora deciso quale compensazione economica offrire alle famiglie coinvolte.

Le storie di scambi di neonati, usate spesso nei romanzi e nei film come espedienti narrativi, hanno avuto origine a partire dal Novecento: prima la maggior parte dei bambini nasceva in casa. Per alcuni decenni peraltro è stata comune l’usanza di tenere i bambini appena nati in una stanza comune, separati dalle madri, per permettere alle puerpere di riposare subito dopo il parto: gli scambi di cui siamo a conoscenza, comunque molto rari, si possono in gran parte ricondurre a questa pratica.

Tra gli altri scambi di neonati scoperti grazie ai test del DNA da fare in casa ce ne sono uno avvenuto in Pennsylvania nel 1942, uno in West Virginia nello stesso anno, uno in Minnesota nel 1945, uno in Canada nel 1956 e uno in Texas nel 1969.

In Italia un noto caso di scambio di neonate fu scoperto nel 2001, quando le bambine interessate avevano tre anni: in quel caso non grazie a un test del DNA ma alla somiglianza tra una delle madri coinvolte e una delle bambine, notata da una maestra. La vicenda, avvenuta a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, ha ispirato il film televisivo Sorelle per sempre del 2021. Le due bambine scambiate tornarono alle proprie famiglie di origine ma furono cresciute mantenendo un forte legame con quelle in cui avevano passato i primi anni.

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