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  • Venerdì 1 novembre 2024

L’omicidio di Nada Cella e la visione a tunnel

Avvenne il 6 maggio 1996: si indagò prevalentemente in una direzione, tralasciando ipotesi che sono state valutate solo molti anni più tardi

Il 6 maggio 1996 a Chiavari, in provincia di Genova, fu assassinata una ragazza, Nada Cella. Aveva 24 anni. Fu uccisa nello studio di commercialista dove
lavorava da cinque anni. Ai soccorritori fu comunicato che si era trattato di un incidente: il luogo dove era avvenuto il delitto non fu preservato, la scena del crimine fu irrimediabilmente contaminata, furono pulite con straccio e spazzolone le macchie di sangue sul pianerottolo e sulle scale.

Le due nuovi puntate di Indagini raccontano di come venne condotta l’inchiesta e di come venne seguita in pratica una sola pista investigativa, tralasciandone o sottovalutandone altre. Si trattò probabilmente di quella che viene definita visione a tunnel: avviene quando le indagini si concentrano sull’ipotesi ritenuta più logica e probabile, tralasciando altre possibilità.

Dopo molti anni il caso è stato riaperto. Per una persona, già indagata nel 1996, è stato chiesto il rinvio a giudizio, respinto dalla giudice per le indagini preliminari. Le due puntate cercano anche di spiegare le motivazioni per cui la richiesta è stata respinta, in base alle nuove norme introdotte dalla legge Cartabia. Contro la decisione, la pubblico ministero ha presentato appello. Il caso dell’omicidio di Nada Cella, a 28 anni di distanza dal delitto, è ancora ufficialmente aperto.

Le due puntate di Indagini sono disponibili da oggi sull’app del Post (scaricala qui), ma anche sulle principali piattaforme di podcast, come Spotify, Apple Podcasts e Amazon Music.