In NBA nessuno aveva mai tirato da 3 quanto questi Boston Celtics
Sono arrivati a provare anche più di 60 tiri da 3 punti in una sola partita: e funziona
Il 22 ottobre è ricominciata l’NBA, il principale campionato di basket nordamericano; nonostante molti esperti e appassionati si aspettino una stagione equilibrata e incerta, con diverse squadre potenzialmente competitive per la vittoria del titolo, ce n’è una che viene considerata quasi all’unanimità come la favorita: i Boston Celtics. La scorsa stagione i Celtics si dimostrarono la squadra migliore del campionato, vincendo 64 partite su 82 in regular season (la prima parte della stagione) e dominando i playoff (la seconda parte della stagione, con scontri a eliminazione diretta) fino alla vittoria delle Finals contro i Dallas Mavericks per 4 partite a 1.
Il successo era stato costruito, tra le altre cose, basandosi su una fase difensiva solida e organizzata e soprattutto sulla grande costanza con cui i giocatori tiravano e segnavano da 3 punti. Già l’anno scorso Boston era stata la squadra che faceva più canestri da 3 punti, ma dall’inizio della nuova stagione sta esasperando ulteriormente questo aspetto del gioco, tirando da fuori area con una frequenza ancora più alta e fuori dal comune. Nelle prime cinque partite ha tentato in media 51,6 tiri da 3, un numero spropositato: la seconda squadra che tira di più da 3 punti, i Golden State Warriors, ne ha tentati 45; l’ultima, i Toronto Raptors, 29,2.
Il problema per le avversarie è che Boston è anche la seconda squadra del campionato per percentuale di tiri da 3 andati a segno: il 40,7 per cento di quelli tentati va a canestro. L’allenatore dei New York Knicks Tom Thibodeau ha definito «matematicamente difficile» battere i Celtics, dopo aver perso contro di loro 132 a 109. In quella partita, la prima stagionale, Boston aveva tirato da 3 per 61 volte, con una media di un tentativo da fuori area ogni circa 47 secondi. Di questi 61 tiri ne aveva segnati quasi la metà: 29, eguagliando il record battuto dai Milwaukee Bucks contro i Miami Heat nel 2020.
In questi highlights ci sono quasi tutti i 29 canestri da 3 segnati da Boston contro New York
Dopo le prime quattro partite della stagione, tutte vinte da Boston con un margine medio di 15 punti (nella quinta ha perso ai supplementari), il Wall Street Journal ha pubblicato un approfondimento sul tema chiedendosi, sin dal titolo, se i Celtics non abbiano «rotto l’NBA»: con un’allusione un po’ iperbolica al fatto che non ci sarebbe rimedio a questo loro modo di giocare. Secondo il Wall Street Journal già la scorsa stagione, quando il loro attacco era stato statisticamente tra i migliori della storia, «i Boston Celtics sembravano aver trovato una soluzione allo sport: riempire la squadra di tiratori, tirare e segnare da tre con percentuali altissime». In queste prime partite però «stanno dicendo al resto dell’NBA che quello era solo il riscaldamento».
Sono anni che in NBA, e in generale nel basket, il tiro da 3 sta guadagnando sempre maggiore importanza: con tiratori sempre più precisi, in grado di tirare anche da molto lontano con buone percentuali, in molti casi per le squadre è diventato più conveniente tentare molte triple. Già sei anni fa, del resto, ci si chiedeva la stessa cosa (cioè se non avesse rotto l’NBA) di un’altra squadra, i Golden State Warriors, che negli ultimi dieci anni hanno giocato sei Finals e vinto quattro titoli puntando tanto sul tiro da fuori e in particolare sul miglior tiratore da 3 nella storia di questo sport, Stephen Curry.
Non fa mai male rivedersi un po’ di tiri da 3 di Steph Curry
Non sempre tirare il più possibile da 3 si traduce in un maggior numero di vittorie, e in passato varie squadre hanno perso partite importanti per questa ricerca esasperata e infruttuosa delle triple. Il WSJ cita l’esempio degli Houston Rockets che nel 2018, dopo essere diventati la prima squadra nella storia dell’NBA a tentare più tiri da 3 che da 2 in una stagione, nella partita decisiva delle finali di Conference contro Golden State sbagliarono 27 tiri consecutivi da fuori area e persero.
Boston sembra però aver trovato il perfetto equilibrio tra l’alto numero di triple tentate e quelle che vanno a segno, anche grazie alla capacità di muovere bene la palla per liberare i tiratori. A questo poi ha aggiunto una difesa molto forte. I Celtics, scrive il WSJ, «hanno un vantaggio che forse nessuna squadra in NBA ha mai avuto. Quasi ogni loro tiratore, da Jrue Holiday a Derrick White fino alle stelle Jayson Tatum e Jaylen Brown, è anche tra i migliori difensori del campionato».
I tiri da 3 hanno comunque un margine d’errore più alto rispetto a quelli da 2 punti: il rischio per Boston è che in alcune partite decisive e contro difese molto forti le cose possano andare un po’ peggio del solito, e l’accumularsi di errori possa influenzare negativamente l’atteggiamento mentale dei giocatori. La stagione regolare però è molto lunga, i Celtics potrebbero esplorare anche altri schemi e soluzioni, e in ogni caso ai playoff per vincere uno scontro a eliminazione diretta bisogna vincere 4 partite su 7: per tutte le avversarie sarà insomma molto difficile affrontare i Celtics.