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  • Sabato 19 ottobre 2024

Un drone partito dal Libano voleva colpire la casa di Benjamin Netanyahu

Un portavoce del primo ministro ha confermato che l'abitazione era l'obiettivo di un attacco che ha danneggiato un edificio, ma non ci sono feriti

Una strada a Cesarea vicino al punto d'impatto del drone (AP Photo/Ariel Schalit)
Una strada a Cesarea vicino al punto d'impatto del drone (AP Photo/Ariel Schalit)
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Sabato mattina un drone proveniente dal Libano ha colpito un edificio nella città di Cesarea, nel nord di Israele, senza causare vittime né danni consistenti. Secondo quanto riferito dal portavoce del primo ministro Benjamin Netanyahu l’obiettivo del drone era proprio l’abitazione di Netanyahu. Secondo l’esercito israeliano il drone faceva parte di un gruppo di tre, e gli altri due sono stati abbattuti. Né Netanyahu né la famiglia si trovavano in quel momento nella casa di Cesarea, e non sono stati segnalati feriti.

Dopo l’attacco i media israeliani hanno diffuso un video di Netanyahu che passeggia in un parco e commenta la recente uccisione di Yahya Sinwar, il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, da parte dell’esercito israeliano. Alla fine una voce fuoricampo chiede a Netanyahu se qualcosa lo «dissuaderà» dal continuare la guerra contro Hamas, e lui risponde: «No».

Cesarea è una città costiera che si trova a 57 chilometri da Tel Aviv e a circa 70 dal confine con il Libano: abitano nella città molti esponenti della classe dirigente e molti imprenditori israeliani. Netanyahu ha una casa lì e una a Gerusalemme, ma risiede spesso anche a Beit Aghion, il domicilio ufficiale dei primi ministri israeliani, sempre a Gerusalemme: in questa casa al momento sono in corso dei lavori.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alle Nazioni Unite a settembre (AP Photo/Richard Drew)

Prima dell’attacco, che ha superato le difese antiaeree israeliane, a Cesarea non sono suonate le sirene. Un residente ha detto alla televisione Channel 12: «Abbiamo sentito degli elicotteri sopra di noi e sembrava che ci fosse un qualche tipo di problema in corso, ma visto che non erano suonate le sirene non eravamo troppo preoccupati». Ha aggiunto che poi si è sentita una forte esplosione, che però non era riuscito a localizzare.

Oltre all’attacco con i droni il gruppo armato libanese Hezbollah fra venerdì notte e sabato mattina ha lanciato una ventina di razzi verso il nord dell’Israele: alcuni sono stati intercettati, altri hanno colpito zone non abitate, senza causare feriti.