• Martedì 8 ottobre 2024

La Corte suprema brasiliana ha annullato il blocco di X nel paese

Il social network di Elon Musk si è adeguato alle richieste del tribunale, che lo aveva bandito un mese fa

Una manifestante protesta contro il blocco di X in Brasile, il 7 settembre: il cartello ringrazia Elon Musk, mentre sullo scotch sulla sua bocca c'è la sigla che indica la Corte suprema brasiliana (AP Photo/Ettore Chiereguini)
Una manifestante protesta contro il blocco di X in Brasile, il 7 settembre: il cartello ringrazia Elon Musk, mentre sullo scotch sulla sua bocca c'è la sigla che indica la Corte suprema brasiliana (AP Photo/Ettore Chiereguini)
Caricamento player

Martedì un giudice della Corte suprema brasiliana ha annullato il blocco del social network X (fino all’anno scorso chiamato Twitter) imposto nel paese il 31 agosto, dopo che l’azienda aveva pagato le multe imposte dal tribunale e aveva bloccato alcuni profili accusati di diffondere disinformazione, come richiesto dal tribunale. La Corte ha comunicato la decisione all’Associazione nazionale delle telecomunicazioni, che dovrà a sua volta comunicarla a tutte le compagnie che offrono i servizi di connessione a Internet del paese entro 24 ore, che quindi renderanno di nuovo accessibile la piattaforma.

X e Starlink, un’azienda di comunicazioni satellitari che è rimasta coinvolta perché come X è posseduta dal miliardario Elon Musk, hanno dovuto pagare in tutto l’equivalente di 4,7 milioni di euro di multe al Brasile. Queste includono una multa pari a 1,6 milioni di euro dovuta a un malfunzionamento dei server di X che ha permesso al sito di essere accessibile per due giorni a settembre, e una di circa 50mila euro per aver licenziato il rappresentante legale dell’azienda nel paese senza nominarne uno nuovo (cosa che poi è stata fatta). Inoltre X ha dovuto bloccare nove profili sul sito.

Lo scorso aprile il giudice della Corte suprema Alexandre de Moraes, lo stesso che poi ha annullato l’annullamento del blocco, aveva ordinato a X di mettere al bando alcuni account che si riteneva stessero diffondendo in maniera deliberata informazioni false, per lo più a vantaggio dei partiti di estrema destra del Brasile. Musk si era rifiutato di eseguire l’ordine e in segno di protesta aveva chiuso gli uffici di X nel paese, nonostante il Brasile sia il sesto mercato più grande per il suo social network. Erano seguite ulteriori dispute legali e infine de Moraes aveva chiesto la reintroduzione di un rappresentante legale di X in Brasile entro fine agosto, altrimenti avrebbe disposto il blocco del social network.

Nonostante in Brasile ci siano circa 24 milioni di profili attivi, Musk si era rifiutato anche in questo caso di rispettare l’ordine e dal 31 agosto l’utilizzo di X in Brasile era stato vietato. Le autorità locali avevano bloccato l’accesso ai suoi servizi ed era stato anche imposto il divieto di ricorrere a una VPN, un sistema che tra le altre cose serve per mascherare il paese da cui ci si collega, con multe di 8mila euro circa per i singoli utenti che non lo rispettano.

– Leggi anche: Le critiche al blocco di X in Brasile