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  • Mercoledì 25 settembre 2024

L’Unione Europea è più vicina a ridurre la protezione dei lupi

I paesi membri hanno approvato la proposta della Commissione per farli passare da specie «particolarmente protetta» a solo «protetta»

Tre lupi all'interno di un'area recintata
Tre lupi all'interno di un'area recintata in un centro zoologico di Dörverden, in Germania, nel 2017 (Morris MacMatzen/Getty Images)
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Mercoledì 25 settembre, a Bruxelles, il Comitato dei rappresentanti permanenti dei paesi dell’Unione Europea, il COREPER, ha votato a favore di una proposta della Commissione Europea per cambiare il grado di protezione dei lupi: attualmente sono una specie «particolarmente protetta», se la proposta sarà definitivamente approvata diventeranno una specie solo «protetta». Secondo una fonte diplomatica anonima citata dall’agenzia di stampa AFP, solo due rappresentanti su 27 hanno votato contro. Affinché il voto di oggi sia ufficiale dovrà essere confermato dai ministri dell’Ambiente dei paesi membri, ma si tratta di una formalità.

Negli ultimi decenni il numero dei lupi in Unione Europea è aumentato significativamente. Questo è considerato un successo delle iniziative per la protezione della specie; negli ultimi anni tuttavia è stato anche l’oggetto di molte proteste da parte degli allevatori europei che, in alcune regioni, hanno subito perdite economiche a causa degli attacchi dei lupi a greggi e mandrie. Riducendo il grado di protezione dei lupi sarà possibile autorizzare più facilmente le uccisioni di questi animali: al momento possono essere uccisi solo nei casi in cui siano considerati problematici per la sicurezza di animali domestici e persone, mentre se fossero una specie semplicemente «protetta» la caccia sarebbe consentita sotto alcune rigide restrizioni.

Il lupo (Canis lupus) è una specie «particolarmente protetta» nei paesi dell’Unione Europea sulla base della Convenzione di Berna, un accordo internazionale europeo in vigore dal 1982 e riguarda anche paesi che non sono membri dell’Unione. L’impegno a conservare la specie venne preso perché negli anni Sessanta, dopo due secoli di caccia intensiva, la popolazione europea di questi animali si era praticamente estinta, soprattutto nei paesi più a ovest. Da allora il numero di lupi presenti in Europa è tornato a crescere. Per esempio in Italia, secondo la prima e più recente stima nazionale, risalente al 2022, ce ne sarebbero circa 3.300. Nell’intera Unione Europea i lupi dovrebbero essere circa 20.300.

Se il voto sarà confermato dai ministri dell’Ambiente europei, l’Unione potrà chiedere una revisione della Convenzione di Berna durante una riunione internazionale prevista per dicembre: per modificarne il testo serve una maggioranza di due terzi, quindi di almeno 33 dei 50 paesi firmatari – quelli membri dell’Unione sono 27. Se poi la Convenzione sarà modificata si potrà cambiare la direttiva europea che ne dipende e di conseguenza le leggi nazionali associate.

Il portavoce della Commissione Europea Adalbert Jahnz ha detto che «adattare il livello di protezione sarà un passo importante per affrontare le sfide legate a una popolazione di lupi in aumento mantenendo l’obiettivo generale di ottenere la conservazione della specie». La rivalutazione della protezione dei lupi è comunque osteggiata da un gran numero di scienziati che si occupano di conservazione degli animali e da organizzazioni ambientaliste come il WWF.

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