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  • Mercoledì 25 settembre 2024

Tra i più ampi e distruttivi bombardamenti della storia recente

Sono quelli israeliani in Libano, che da lunedì si sono intensificati molto, stanno colpendo diverse zone del paese e uccidendo centinaia di persone

Un bombardamento israeliano nel sud del Libano lunedì 23 settembre
Un bombardamento israeliano nel sud del Libano lunedì 23 settembre (AP Photo/Hussein Malla)
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Negli scorsi giorni, e in particolare lunedì, Israele ha attaccato massicciamente il gruppo libanese Hezbollah e compiuto alcuni dei bombardamenti più ampi e distruttivi degli ultimi decenni, non soltanto in Medio Oriente. Per numero delle persone uccise e ferite – al momento i morti sono più di 500, in soli due giorni – i bombardamenti in Libano sono stati tra i più mortali del Ventunesimo secolo.

L’anno scorso nella Striscia di Gaza ci vollero 18 giorni di bombardamenti perché il numero delle persone uccise superasse i 500; i bombardamenti russi in Ucraina non hanno mai ucciso 500 persone nemmeno in un mese, e durante l’ultima guerra tra Israele e Hezbollah, nel 2006, il numero dei morti fu di oltre 1.000 persone, ma in 34 giorni. Il numero delle persone uccise in Libano è fornito dal ministero della Salute libanese, che non è controllato da Hezbollah ed è ritenuto a livello internazionale un’istituzione affidabile da questo punto di vista.

Israele sostiene di aver colpito migliaia di obiettivi militari appartenenti a Hezbollah, ma spesso l’ha fatto in zone densamente abitate, e secondo il ministero della Salute libanese tra i morti ci sono moltissimi civili. Israele sostiene che Hezbollah utilizzi i civili come «scudi umani»: il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto che in Libano ci sono persone che tengono «un missile in salotto e un razzo in cantina». Il Libano accusa invece Israele di compiere bombardamenti indiscriminati.

Questi bombardamenti – a cui Hezbollah ha sempre risposto lanciando razzi contro Israele – hanno colpito soprattutto il sud del Libano, dove Hezbollah è più forte e dove gli scontri vanno avanti da mesi, ma hanno devastato e provocato grossi danni anche in zone del paese che finora erano state parzialmente risparmiate dagli scontri, come la capitale Beirut. Qui sotto c’è un elenco delle zone più colpite, e degli effetti dei bombardamenti.

Il Libano del sud
Il grosso dei bombardamenti israeliani si è concentrato nella parte meridionale del Libano, dove da mesi Hezbollah e l’esercito israeliano si affrontano a distanza con lanci di missili e razzi. Israele sostiene di avere cominciato a bombardare più intensamente il sud del Libano con l’obiettivo esplicito di mettere in sicurezza dai razzi di Hezbollah le proprie comunità a nord, a ridosso con il confine libanese: per questo il grosso dei bombardamenti si è concentrato nell’area a nord del confine.

L’area a ridosso del confine si è spopolata da mesi a causa dei bombardamenti continui: più di 60 mila persone israeliane e più di 90 mila persone libanesi sono state costrette a lasciare le proprie case. Ma i bombardamenti israeliani nel sud del Libano si sono spinti ben oltre la zona evacuata, verso insediamenti e città dove i civili avevano continuato a vivere perché non erano stati mai o quasi mai toccati dai bombardamenti finora.

Per esempio Israele ha colpito le città di Tiro, Sidone e Nabatieh, dove vivono centinaia di migliaia di persone.

Dopo i bombardamenti israeliani il numero degli sfollati in Libano è aumentato: ora si parla di 500 mila persone.

La valle della Beqa
Fino a lunedì, i bombardamenti di Israele nel Libano non si erano spinti più a nord di Baalbek, un’antica cittadina che si trova a circa 50 chilometri dal confine e che ospita notevoli rovine ellenistiche e romane. Baalbek si trova nella valle della Beqa (nota in inglese come Bekaa Valley), un’area fertile nell’est del paese, ed era stata bombardata più volte negli scorsi mesi, ma lunedì ha subìto bombardamenti molto più gravi.

Lunedì a Baalbek il giornalista libanese Fadi Boudia si trovava in diretta streaming con un canale tv iracheno quando la sua casa è stata colpita da un bombardamento (il video qui sotto è abbastanza impressionante).

Lunedì bombardamenti israeliani si sono però spinti molto più a nord e sono arrivati fino alla città di Hermel, che si trova a circa 120 chilometri dal confine con Israele (il Libano in tutto misura longitudinalmente circa 200 chilometri).

Beirut
Israele ha colpito con bombardamenti anche la capitale del Libano, Beirut. In particolare ha colpito la periferia e l’area a sud, dove Hezbollah è da sempre molto forte e ha notoriamente il controllo del territorio.

I bombardamenti contro Beirut non sono stati troppo intensi, ma hanno comunque provocato molti morti e feriti. Nel video qui sotto si vede un bombardamento a Jiyeh, una cittadina una ventina di chilometri a sud di Beirut.

In città Israele ha colpito il quartiere di Dahiya, nella parte sud. Nel video qui sotto si vede l’impatto di un bombardamento.

A Dahiya, martedì, Israele ha anche ucciso con un bombardamento Ibrahim Muhammad Qubaisi, un importante comandante militare di Hezbollah.

La risposta di Hezbollah
Hezbollah ha risposto ai bombardamenti israeliani lanciando centinaia di razzi contro il territorio di Israele, che però sono stati in gran parte intercettati dal sistema di difesa Iron Dome, che lancia missili contro i razzi e li fa esplodere in aria. Alcuni dei razzi sono comunque riusciti a colpire il proprio obiettivo, provocando alcuni danni.

I razzi di Hezbollah sono stati intercettati fino a Haifa, una città a circa 30 chilometri dal confine, che Hezbollah aveva già tentato di colpire la settimana scorsa. Mercoledì Hezbollah ha cercato di colpire anche Tel Aviv con un razzo, che poi è stato intercettato.

Sette persone sono state ferite, nessuno è stato ucciso. Nel video qui sotto i danni provocati da un razzo che ha colpito domenica a nord di Haifa.