Cosa ha detto Maria Rosaria Boccia nella sua prima intervista

Ha parlato alla "Stampa" del suo rapporto con Sangiuliano, che secondo lei sarebbe sotto ricatto, e dei suoi viaggi con l'auto di scorta del ministro

Un fotogramma dell'intervista alla Stampa di Maria Rosaria Boccia (ANSA/La Stampa)
Un fotogramma dell'intervista alla Stampa di Maria Rosaria Boccia (ANSA/La Stampa)
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Venerdì La Stampa ha pubblicato un’intervista a Maria Rosaria Boccia, la donna che in questi giorni è protagonista di un caso politico che coinvolge il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. È la prima intervista di Boccia a un giornale da quando si è iniziato a parlare del caso, dopo che il 26 agosto aveva pubblicato una foto in cui ringraziava Sangiuliano per la nomina a «Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi». Dopo il post erano però usciti vari articoli che riportavano una smentita del ministero.

Da allora Boccia aveva pubblicato quotidianamente foto e screenshot per provare il suo coinvolgimento nelle attività istituzionali del ministero, alimentando un caso che è diventato sempre più politico e sempre più imbarazzante per l’intero governo. Finché mercoledì Sangiuliano era stato costretto a intervenire dando un’intervista al Tg1: aveva detto di aver avuto una relazione con Boccia e ribadito, come già fatto nei giorni precedenti, che nessuna delle spese delle trasferte di Boccia per varie occasioni istituzionali era stata pagata con soldi pubblici. Aveva anche aggiunto di aver proposto le sue dimissioni alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rifiutate.

Nell’intervista alla Stampa Boccia ha ripercorso in breve la storia della sua relazione con Sangiuliano, e ha spiegato la sua versione dei fatti riguardo ad alcune delle accuse che in questi giorni erano state fatte al ministro. Ha commentato, tra le altre cose, una frase contenuta in un post pubblicato su Instagram giovedì in cui aveva scritto: «Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo». Il giornalista Federico Monga le ha chiesto di chiarire a chi si riferisse in questa frase, e Boccia ha risposto così:

«Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro».

Mi dica chi sono?
«Lo dovrebbe sempre dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali».

Il ministro quindi è sotto ricatto?
«Secondo me sì».

Boccia non ha aggiunto altro su questo. Sangiuliano al Tg1 peraltro aveva detto di non essere in nessun modo ricattabile, anche se aveva ammesso che «potrebbero uscire le chat». Riguardo al contenuto di queste chat con Sangiuliano, Boccia ha detto che «con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante».

Nell’intervista alla Stampa Boccia ha detto di aver conosciuto Sangiuliano nell’agosto del 2023 a Pompei, «alla presentazione della candidatura della cucina italiana patrimonio dell’UNESCO, attraverso conoscenze comuni», e non nel maggio di quest’anno come sostenuto dal ministro. Ha detto che in questi mesi ha accompagnato Sangiuliano in diversi viaggi istituzionali in veste di consigliera per l’organizzazione di grandi eventi, carica che però non è mai stata formalizzata.

Al Tg1 Sangiuliano aveva spiegato che in effetti avrebbe voluto nominarla consigliera per l’organizzazione di grandi eventi a titolo gratuito, ma che poiché tra di loro era nata «un’amicizia personale» gli era stato consigliato di non farlo per un possibile conflitto di interessi. La versione di Sangiuliano è che la nomina sia stata bloccata prima dell’approvazione dell’ufficio centrale di bilancio, l’organo che esegue l’ultimo passaggio burocratico per assegnare l’incarico: e questo la renderebbe nulla, anche se la nomina fosse stata firmata da Boccia e controfirmata dal ministero.

Nei giorni scorsi Boccia, comunque, aveva pubblicato su Instagram alcune foto che dimostrerebbero un suo coinvolgimento di fatto negli affari del ministero: tra le altre cose aveva detto di essere venuta in possesso di documenti relativi all’organizzazione del G7 della Cultura in Campania, in programma a fine settembre.

Sangiuliano aveva detto che Boccia non era venuta a conoscenza di nessuna informazione riservata legata al G7, mentre nell’intervista alla Stampa la donna ha ribadito, come rivelato dal sito Dagospia, che il 5 giugno aveva ricevuto una mail dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, inviata ai più stretti collaboratori di Sangiuliano per definire alcuni delicati dettagli della visita agli scavi dei ministri della Cultura dei paesi del G7. Boccia ha detto che nella mail erano contenute informazioni riservate: «Il percorso principale, i due percorsi alternativi per i ministri che partecipano al G7 e il dettaglio dell’organizzazione».

Boccia ha detto anche di aver visto personalmente il decreto firmato da Sangiuliano con cui era stata nominata consulente per il G7, «che è stato controfirmato dal capo di gabinetto in presenza del ministro». Al Tg1 Sangiuliano aveva detto che il contratto non era stato controfirmato dal capo di gabinetto.

Nell’intervista alla Stampa Boccia ha anche detto di aver viaggiato con Sangiuliano per varie «lunghe trasferte» a bordo di auto di scorta. Boccia ha specificato che sono stati sia viaggi istituzionali che viaggi fatti a titolo personale: «Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell’Aeronautica a Roma e un altro a Roma».

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