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  • Giovedì 5 settembre 2024

Il governo di Justin Trudeau è stato scaricato da un suo importante alleato di sinistra

In Canada si parla di possibili elezioni anticipate, a causa di una rottura arrivata dopo mesi di disaccordi e litigi

Il leader dell'NDP Jagmeet Singh, nel 2023 (Peter Power/The Canadian Press via ZUMA Press)
Il leader dell'NDP Jagmeet Singh, nel 2023 (Peter Power/The Canadian Press via ZUMA Press)
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Mercoledì Jagmeet Singh ha detto che il suo partito, il Nuovo Partito Democratico canadese (NDP), non sosterrà più il governo di minoranza guidato dal primo ministro liberale Justin Trudeau. La decisione indebolisce in modo considerevole la solidità del governo di Trudeau, che dovrà negoziare l’approvazione di ogni misura con i vari partiti di opposizione, e rende più probabile (seppure non certa) l’organizzazione di elezioni anticipate.

Singh ha posto fine a un accordo tra l’NDP e i Liberali, deciso a marzo del 2022, con cui l’NPD si era impegnato a sostenere il governo fino al 2025 in cambio di un programma di cure dentistiche per le famiglie a basso reddito e altre politiche in materia di salute. I due partiti non avevano formato una coalizione formale, quindi l’NDP non era entrato nel governo, ma si era comunque impegnato ad approvarne le misure.

Con un video pubblicato mercoledì sia in francese che in inglese, Singh ha criticato duramente Trudeau, dicendo che il primo ministro «ha dimostrato più e più volte che si sottometterà sempre all’avidità delle grandi aziende», che i Liberali «hanno deluso» i canadesi e «non meritano un’altra possibilità». Ha poi fatto riferimento a Pierre Poilievre, il leader del Partito Conservatore, iniziando di fatto la campagna elettorale per le prossime elezioni che dovrebbero tenersi in Canada nell’ottobre del 2025.

Singh non ha fornito ulteriori spiegazioni. Un portavoce dell’NDP ha detto a CBC che la decisione era nell’aria da mesi, ma la dirigenza del Partito Liberale è stata informata meno di un’ora prima della diffusione dell’annuncio. Nelle ultime settimane le tensioni tra i Liberali e l’NDP erano state esacerbate da un grosso blocco dei treni merci dovuto a una serrata organizzata dalle due principali compagnie ferroviarie del paese per il fallimento di un negoziato con i sindacati, a cui storicamente l’NDP è molto vicino. Il governo di Trudeau aveva ordinato la fine della serrata dopo circa un giorno, una decisione che Singh aveva definito «codarda» e «contro i lavoratori».

Al di là delle diverse opinioni su questioni concrete, è possibile che Singh abbia deciso di ritirare il proprio appoggio per cercare di differenziarsi dai Liberali e proporsi come un’alternativa credibile ai Conservatori in vista delle prossime elezioni.

In seguito all’annuncio di Singh, Trudeau ha detto ai giornalisti di non aver intenzione di organizzare elezioni anticipate: si voterà «l’anno prossimo, possibilmente non prima dell’autunno. Nel frattempo, continueremo a lavorare per i canadesi». Eventuali elezioni anticipate sarebbero un grosso problema per i Liberali, che al momento stanno andando molto male nei sondaggi: secondo il sito 338Canada, se si votasse oggi a livello federale otterrebbero circa il 25 per cento dei voti, contro il 42 per cento dei Conservatori. L’NDP sarebbe al terzo posto con il 17 per cento.

Il calo dei consensi è attribuibile a vari fattori, tra cui principalmente l’aumento del costo della vita, soprattutto per quanto riguarda i generi alimentari e il mercato immobiliare, che sta mettendo in difficoltà molti canadesi.

Nei prossimi mesi il governo canadese dovrà discutere alcune importanti misure di bilancio, e dovrà trovare i voti necessari per farle approvare. Singh ha detto che il suo partito potrebbe votare contro: perdere un voto di fiducia farebbe cadere il governo e renderebbe necessario organizzare elezioni anticipate.