L’Ucraina dice che controlla 100 centri abitati nella regione russa di Kursk
Che sta attaccando da tre settimane: intanto ci sono stati scontri anche nella vicina regione di Belgorod, ma le informazioni sono ancora confuse
Martedì il capo dell’esercito ucraino Oleksandr Syrskyi ha detto che dall’inizio dell’attacco ucraino in territorio russo, il 6 agosto, l’Ucraina ha ottenuto il controllo di 1.249 chilometri quadrati nella regione di Kursk, all’interno dei quali si trovano 100 centri abitati. La sua dichiarazione conferma quanto già detto la settimana scorsa dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui l’Ucraina controllava più o meno 1.250 chilometri quadrati di territorio russo. Syrskyi ha anche detto che le forze ucraine sono riuscite a respingere i tentativi russi di cacciarle dalla regione.
In un’intervista alla televisione ucraina Syrskyi ha detto che l’esercito ha fatto prigionieri circa 549 militari russi e ha già raggiunto uno degli obiettivi principali della propria incursione: «distogliere un numero significativo di truppe nemiche da altre aree» in cui al momento si sta combattendo, come quelle di Pokrovsk e Kurakhove nel Donbass.
Durante una conferenza stampa a Kiev Zelensky ha anche parlato per la prima volta di un piano che dovrebbe portare alla fine dell’invasione russa con mezzi diplomatici, che intenderebbe discutere con il presidente statunitense Joe Biden durante una visita negli Stati Uniti il mese prossimo. Zelensky non ha specificato i dettagli del piano, ma ha detto che l’attacco alla regione di Kursk è una sua parte importante e che il suo successo dipende dalla volontà degli Stati Uniti di parteciparvi.
Martedì il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha detto che nelle precedenti 24 ore l’esercito ucraino aveva attaccato con droni e artiglieria il territorio russo. Ha anche detto che un plotone di soldati ha tentato di superare il confine, ma che è stato respinto. «La situazione al confine rimane difficile, ma è sotto controllo» ha scritto Gladkov.
Secondo alcuni “blogger militari” russi, cioè esperti e analisti militari nazionalisti che sulla piattaforma di messaggistica Telegram commentano le operazioni di guerra, gli scontri sarebbero avvenuti vicino alle città di confine di Nekhoteyevka e di Shebekino, e avrebbero coinvolto 500 soldati, che sarebbero stati respinti dall’esercito russo. È possibile che non si sia trattato di un tentativo di attraversare il confine, ma solo di uno scontro tra i due eserciti.
Sempre martedì il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’energia nucleare (IAEA), Rafael Grossi, ha detto di aver visitato la centrale nucleare di Kursk e di avervi trovato una situazione preoccupante. Secondo le sue ricostruzioni, le truppe ucraine si trovano a soli 40 chilometri dalla centrale nucleare e l’avrebbero ripetutamente attaccata. Secondo Grossi ci sarebbe quindi il pericolo, o la possibilità, di un incidente nucleare, soprattutto perché la centrale è priva di cupola protettiva e quindi particolarmente vulnerabile.
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