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  • Venerdì 9 agosto 2024

Carles Puigdemont ha detto di essere tornato in Belgio

Giovedì era tornato in Spagna dopo sette anni di assenza, ma era sparito subito e per due giorni se n'erano perse le tracce, nonostante i molti sforzi della polizia per arrestarlo

Carles Puigdemont tiene il suo primo comizio a Barcellona in sette anni, l'8 agosto del 2024 (AP Photo/Emilio Morenatti)
Carles Puigdemont tiene il suo primo comizio a Barcellona in sette anni, l'8 agosto del 2024 (AP Photo/Emilio Morenatti)
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Dopo due giorni di fuga, l’ex presidente indipendentista catalano Carles Puigdemont ha scritto su X di essere tornato a Waterloo, in Belgio, dove vive in esilio dal 2017. Giovedì era tornato a Barcellona dopo sette anni di assenza, per cercare di fermare la formazione di un governo regionale guidato dai Socialisti catalani e da Esquerra Republicana, un partito indipendentista di sinistra. Puigdemont è invece il leader di Junts, un partito indipendentista di centrodestra che era stato escluso dalle negoziazioni.

Già venerdì pomeriggio due suoi ex collaboratori avevano fatto sapere che Puigdemont aveva superato il confine e lasciato la Spagna, dove è ricercato per aver organizzato il referendum del 2017 per l’indipendenza della Catalogna, che il governo spagnolo considera illegale.

Giovedì mattina Puigdemont aveva tenuto un comizio annunciato giorni prima appena fuori dal parlamento catalano, nel centro di Barcellona, dove stava per cominciare il voto di fiducia per la formazione del nuovo governo regionale. Appena terminato il comizio, però, di lui si erano perse le tracce nonostante fosse stata predisposta una vasta operazione di polizia per arrestarlo. Alla fine il socialista Salvador Illa ha comunque ottenuto la fiducia ed è diventato il nuovo presidente del governo regionale della Catalogna.

Dal momento in cui è sparito giornali e politici di vari orientamenti hanno cominciato ad accusare i Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana incaricata del suo arresto, di essere compiacente. Da giovedì sono già stati arrestati tre agenti del corpo di polizia, accusati di aver collaborato alla fuga dell’ex presidente, e non è escluso che altri possano essere implicati. Non è la prima volta che i Mossos vengono accusati di essere vicini alla causa indipendentista: anche nel 2017, quando si tenne il referendum per l’indipendenza, i Mossos furono accusati di tradimento per non aver eseguito gli ordini di Madrid, che chiedeva di ostacolare le operazioni di voto.

In un lungo post su X Puidgemont ha paragonato il dispiegamento di forze dell’ordine disposto per il suo arresto con i casi di terrorismo o altri crimini violenti, facendo intendere che quindi sarebbe stato eccessivo per il suo caso. Ha chiarito inoltre di non aver mai avuto intenzione di farsi arrestare, perché considera le accuse contro di lui motivate politicamente.

– Leggi anche: Le accuse contro la polizia catalana per la fuga di Puigdemont

È la seconda volta che Puigdemont riesce a sfuggire alla giustizia spagnola facendo perdere le sue tracce: già nel 2017, dopo il referendum illegale per l’indipendenza della Catalogna, Puigdemont era sparito da Barcellona ed era fuggito dal paese, per evitare di essere arrestato. Al tempo molti altri dirigenti indipendentisti coinvolti nell’organizzazione di quel referendum furono invece arrestati, e alcuni di loro hanno trascorso anni in prigione.