• Mondo
  • Giovedì 25 luglio 2024

Cosa ha detto Biden nel suo primo discorso dopo il ritiro dalle presidenziali

Non ha parlato nel dettaglio delle motivazioni della sua decisione, e ha più volte fatto implicitamente riferimento ai rischi per la democrazia americana se Donald Trump vincesse le elezioni

Joe Biden durante il discorso
(AP Photo/Evan Vucci, Pool)
Caricamento player

Mercoledì sera, quando in Italia erano le prime ore di giovedì, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto un discorso alla nazione, per la prima volta da quando domenica scorsa aveva annunciato il ritiro della sua candidatura alla rielezione.

È stato un discorso da campagna elettorale in cui, più che motivare la decisione di ritirarsi, Biden ha parlato delle elezioni che ci saranno a novembre e ha implicitamente più volte citato i rischi che secondo lui il paese correrebbe nel caso di una vittoria del candidato Repubblicano, l’ex presidente Donald Trump. Anche quando ha fatto cenno a cosa lo abbia spinto a ritirarsi in realtà non ha detto nulla di molto concreto né sulle motivazioni politiche né su quelle personali, e si è limitato a dire genericamente di averlo fatto per «salvare» la democrazia americana.

Biden si era ritirato dopo settimane di pressioni da parte del suo partito, quello dei Democratici, per via del suo stato di salute: le pressioni erano molto aumentate dopo il disastroso dibattito televisivo contro Trump, in cui Biden era apparso più volte confuso e incapace di sostenere il confronto. Quando aveva comunicato il ritiro il presidente era in isolamento perché era risultato positivo al COVID-19: aveva dato l’annuncio con una nota, in cui aveva anche dato il proprio sostegno come candidata dei Democratici alle elezioni di novembre alla sua vice, Kamala Harris.

– Leggi anche: I Repubblicani preferivano Biden

Mercoledì Biden ha tenuto il discorso dallo Studio Ovale, l’ufficio del presidente alla Casa Bianca. Ha cominciato prendendola alla larga, facendo riferimento proprio ai quadri di alcuni dei più importanti presidenti della storia americana appesi intorno a lui. Poi è entrato brevemente nel merito della questione del ritiro e ha detto che «la difesa della democrazia, che è a rischio, è più importante di qualsiasi titolo». Poi ha parlato di nuovo, sempre implicitamente, delle elezioni e di Trump: «Dobbiamo decidere: crediamo ancora nell’onestà, nella morale, nel rispetto, nella libertà, nella giustizia e nella democrazia? In questo momento, possiamo vedere quelli con cui non siamo d’accordo non come nemici, ma come concittadini americani».

Poco dopo è tornato a commentare il suo ritiro, questa volta parlandone in modo più diretto: «Nelle ultime settimane, mi è diventato chiaro che ho bisogno di unire il mio partito in questo sforzo critico. Credo che la mia storia come presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione per il futuro dell’America avrebbero meritato che facessi un secondo mandato. Ma niente, niente può ostacolare la salvezza della nostra democrazia. E questo include l’ambizione personale. Quindi ho deciso che il modo migliore per andare avanti è passare il testimone a una nuova generazione. È il modo migliore per unire la nostra nazione».

Biden ha continuato il discorso parlando della sua intenzione di concludere gli ultimi mesi da presidente proseguendo nel lavoro fatto finora, sia nella politica interna che in quella internazionale. Ha parlato di economia, di lotta contro il crimine e la violenza politica e di gestione dell’immigrazione irregolare, ovvero temi che sono stati tra i più importanti tra quelli gestiti dalla sua amministrazione, ma anche della guerra di Israele nella Striscia di Gaza, e della sua intenzione di farla finire il prima possibile, aiutando Israele a far tornare in patria le persone prese in ostaggio da Hamas.

«La cosa grandiosa dell’America è che qui i re e i dittatori non governano: è il popolo che lo fa. La storia è nelle vostre mani. Il potere è nelle vostre mani. L’idea dell’America è nelle vostre mani. Dovete solo mantenere la fede e ricordare chi siamo», ha detto in conclusione del discorso.