Fratelli d’Italia ha votato contro la riconferma di Ursula von der Leyen alla Commissione Europea

Fino all'ultimo il partito di Giorgia Meloni non aveva annunciato le sue intenzioni: von der Leyen è comunque stata rieletta con il sostegno del Partito Popolare, dei Socialisti, dei liberali e anche dei Verdi

Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen durante un incontro in Tunisia, nel giugno del 2023 (Italian Premier Office via AP, ho)
Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen durante un incontro in Tunisia, nel giugno del 2023 (Italian Premier Office via AP, ho)

Giovedì gli europarlamentari di Fratelli d’Italia hanno votato contro la conferma di Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla presidenza della Commissione Europea. Era una questione di cui si parlava da settimane, dato che von der Leyen – che comunque è stata rieletta – nelle ultime settimane aveva cercato di assicurarsi i voti anche del gruppo europeo dei Conservatori e Riformisti (ECR, di estrema destra), il cui principale partito è proprio Fratelli d’Italia. In questo modo però von der Leyen aveva rischiato di perdere il sostegno dei gruppi della sua maggioranza, composta dal Partito Popolare Europeo (PPE, centrodestra), dai Socialisti (S&D, centrosinistra) e dai liberali di Renew.

Von der Leyen è stata riconfermata con 401 voti, ben superiori alla soglia minima di 361. Oltre al PPE, ai Socialisti e a Renew è stata sostenuta anche dai Verdi, che nella scorsa legislatura avevano votato contro. In Italia i partiti della maggioranza di governo si sono divisi: la Lega ha votato contro insieme a Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia ha votato a favore.

La votazione era segreta, quindi non è possibile sapere cos’abbia effettivamente votato ciascun europarlamentare: la decisione di Fratelli d’Italia di opporsi è stata annunciata solo dopo la fine della votazione da Carlo Fidanza, un importante esponente del partito. ECR non aveva dato indicazioni di voto ai propri membri, ma ha detto in una nota che la maggioranza delle delegazioni nazionali che ne fanno parte intendevano votare contro.

Fidanza ha detto che la riconferma di von der Leyen non rispetta la volontà degli elettori, ma ha aggiunto che il governo italiano continuerà a collaborare con la presidente della Commissione. L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini ha detto che votare in favore di von der Leyen avrebbe significato «andare contro alcuni nostri principi» ma anche che il partito cercherà un rapporto costruttivo con la Commissione e che valuterà caso per caso se approvare o respingere le sue proposte.

Già da diverso tempo ECR era stato ambiguo sulla possibilità di sostenere von der Leyen. Alle elezioni europee di giugno i partiti di destra ed estrema destra di quasi tutta l’Unione avevano ottenuto buoni risultati, come anticipato dai sondaggi. Questo aveva fatto pensare che nel Parlamento Europeo avrebbe potuto formarsi una maggioranza di destra, invece di quella trasversale composta dal Partito Popolare, dai Socialisti e dai liberali che aveva sostenuto le commissioni precedenti.

Alla fine però i partiti di destra ed estrema destra non sono riusciti a formare una maggioranza, mentre la coalizione formata da PPE, Socialisti e Liberali ha retto. Nell’ultimo mese c’è quindi stato un forte ridimensionamento del dialogo fra le destre e von der Leyen, che anzi ha ricercato il sostegno dei Verdi (che ha poi ottenuto) per rafforzare ulteriormente la propria maggioranza e assicurarsi la rielezione. Fino all’ultimo però von der Leyen ha cercato di avvicinarsi anche a ECR, pur dicendo di non essere interessata ad avviare una «collaborazione strutturale» con il partito. Seppure sia di estrema destra, ECR sostiene alcune posizioni più vicine a quelle dei partiti conservatori tradizionali, per esempio il sostegno all’Ucraina, che manca negli altri gruppi di estrema destra al Parlamento Europeo.

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