Joe Biden ha ribadito che non intende ritirarsi dalle elezioni presidenziali
In una lettera ai parlamentari Democratici si dice convinto di essere «la persona migliore per battere Donald Trump nel 2024»
Lunedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha pubblicato online una lettera rivolta ai parlamentari del partito Democratico in cui ribadisce che non intende ritirarsi dalle elezioni presidenziali nonostante le crescenti domande sulle sue capacità cognitive, sorte dopo il recente dibattito col candidato dei Repubblicani, Donald Trump. Nella lettera Biden ha detto di essere «ben consapevole» dei dubbi sulla sua figura, sollevati da chi lo ha invitato a ritirarsi dalle elezioni presidenziali a favore di altri possibili candidati più giovani. Ma Biden fin dal primo paragrafo sottolinea di essere «fermamente impegnato a restare in corsa, a correre fino alla fine e a battere Donald Trump».
Biden aveva detto cose simili anche nei giorni immediatamente successivi al dibattito. Nel frattempo però i dubbi e gli scetticismi sulla sua candidatura, dentro e fuori dal Partito Democratico, si sono moltiplicati.
Domenica cinque deputati Democratici avevano chiesto a Biden di scegliere qualcun altro come candidato presidente, e venerdì alcuni grandi finanziatori del partito Democratico avevano annunciato che avrebbero sospeso le donazioni finché lui non si fosse ritirato. Biden ha scritto però di non essere d’accordo con le motivazioni mosse contro di lui – legate soprattutto al fatto che sia troppo anziano e che appaia spesso debole e confuso, anche in pubblico – e che costringerlo a ritirarsi ora vorrebbe dire negare la volontà degli elettori che l’hanno scelto durante le primarie del partito:
Ho avuto molte conversazioni con leader del partito, rappresentanti eletti, militanti e, soprattutto, elettori Democratici negli ultimi dieci giorni. So che le persone nutrono in buona fede paure e preoccupazioni sulla posta in gioco a queste elezioni. Non sono cieco a queste preoccupazioni. Credetemi, conosco meglio di chiunque altro la responsabilità e l’onere che gravano sul candidato del nostro partito. L’ho già portato sulle mie spalle nel 2020, quando era in gioco il destino della nostra nazione. (…)
A tutto questo posso rispondere dicendo in modo chiaro e inequivocabile: non mi candiderei di nuovo se non credessi fortemente di essere la persona più adatta per battere Donald Trump nel 2024. Abbiamo avuto un processo di nomina del candidato Democratico e gli elettori si sono espressi in modo chiaro e deciso. Ho ricevuto oltre 14 milioni di voti, l’87% dei voti espressi durante l’intero processo di nomina. Ho quasi 3.000 delegati, il che fa di me il candidato di fatto del nostro partito, con ampio margine. Era un processo aperto a chiunque volesse candidarsi. Solo tre persone hanno scelto di sfidarmi. A uno è andata così male che ha lasciato le primarie per candidarsi come indipendente. Un altro mi ha attaccato dicendo che sono troppo vecchio ed è stato sonoramente sconfitto. Gli elettori del Partito Democratico hanno votato. Mi hanno scelto come candidato del partito. Adesso diciamo semplicemente che questo processo non aveva importanza? Che gli elettori non hanno voce in capitolo?
Biden aveva già provato ad allontanare le preoccupazioni sul suo stato di salute fisica e mentale venerdì scorso, facendosi intervistare per 22 minuti dal giornalista George Stephanopoulos, considerato a lui vicino. Era parso più in forma rispetto al dibattito e aveva detto che si era trattato soltanto di «una brutta serata, non il segno di una qualsiasi situazione problematica», dando la colpa alla stanchezza e a una breve malattia da cui si stava riprendendo.
Ha provato a giustificare le risposte non coerenti e confuse date quella sera anche con il fatto che Trump continuasse a «urlare» dopo che gli era stato spento il microfono, ma ha detto comunque di ritenersi l’unico responsabile della brutta figura al dibattito. L’intervista, comunque, non è stata considerata sufficientemente brillante da rimediare del tutto all’enorme danno di immagine subito nei giorni scorsi e placare i dubbi sulla sua candidatura.
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