La condanna per il vigile che picchiò una donna trans a Milano

A dieci mesi con pena sospesa: è stato giudicato con rito abbreviato, mentre gli altri due che parteciparono al pestaggio, con calci e bastonate, sono stati rinviati a giudizio

(RobiVil/Twitter)
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Venerdì è stato condannato a dieci mesi uno dei vigili che a maggio del 2023 picchiarono a calci e bastonate una donna trans a Milano. Il vigile era accusato di lesioni aggravate e aveva scelto di essere giudicato con rito abbreviato. La giudice per l’udienza preliminare (gup) di Milano, Patrizia Nobile, ha condannato il vigile con pena sospesa: significa che se ne sospende l’applicazione per un determinato periodo di tempo, al termine del quale il reato si estingue. Se in quel periodo la persona condannata commette lo stesso tipo di reato allora dovrà scontare l’intera pena.

La giudice ha anche rinviato a giudizio gli altri due vigili che avevano partecipato al pestaggio: le accuse contro di loro sono di lesioni e falso. Altri due vigili, che erano stati indagati per aver scritto nella relazione che la donna non aveva lesioni sul corpo, sono stati invece prosciolti perché il fatto non costituisce reato. Parallelamente è indagata anche la donna vittima del pestaggio, che ha 43 anni ed è accusata di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire la propria identità e ricettazione di una tessera del trasporto pubblico.

L’aggressione contro la donna avvenne il 24 maggio 2023 attorno alle 8:30, di fronte all’università Bocconi di Milano, in via Sarfatti: tre agenti della polizia locale immobilizzarono la donna, fermata poco prima, che poi venne colpita ripetutamente con il manganello (quello in dotazione ai vigili, che è più precisamente un bastone morbido) e con un calcio. L’episodio venne filmato da alcuni studenti dell’università affacciati alle finestre, e il video circolò moltissimo.

Inizialmente il sindacato della polizia locale disse che gli agenti erano intervenuti perché la donna stava importunando alunni e genitori all’ingresso della scuola di via Giacosa, adiacente al parco Trotter e distante una ventina di minuti in auto dalla Bocconi. Ma la versione non venne confermata dalle testimonianze, anzi: la scuola negò di aver chiesto l’intervento dei vigili, e la donna raccontò che prima di essere caricata in macchina si trovava al parco Trotter a litigare «con cinque peruviani ubriachi che mi stavano insultando». In macchina poi, sempre secondo il racconto della donna, avrebbe cominciato a dare testate contro il plexiglas che divide i sedili posteriori da quelli anteriori, e a quel punto i vigili avrebbero accostato per picchiarla.