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  • Venerdì 5 luglio 2024

Le ultime ore appassionate di un telegiornale storico della Nuova Zelanda

Newshub andava in onda dal 1989 e chiuderà per problemi economici: nell'ultima giornata di trasmissioni i conduttori si sono lasciati un po' andare

Il primo programma andato in onda con il marchio Newshub nel 2016: in precedenza, la rete si chiamava 3 News (Michael Bradley/Getty Images)
Il primo programma andato in onda con il marchio Newshub nel 2016: in precedenza, la rete si chiamava 3 News (Michael Bradley/Getty Images)
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Venerdì in Nuova Zelanda è andata in onda l’ultima edizione di Newshub, un telegiornale molto apprezzato che nel tempo ha cambiato nome varie volte ma va in onda ininterrottamente dal 1989 sulla televisione privata Three. Quando fu fondato, con il nome 3 National News, tutti i principali notiziari in lingua inglese nel paese erano trasmessi dai canali della televisione pubblica TVNZ. Verrà sostituito da un nuovo programma, ThreeNews, che sarà gestito dalla redazione del sito di notizie Stuff e sarà condotto da un’ex conduttrice di Newshub, Samantha Hayes. Sono state licenziate 300 persone.

La decisione di chiudere tutte le attività di informazione di Newshub – incluso il sito web, il programma di news mattutino e il notiziario delle 18 – era stata annunciata ad aprile da Warner Bros Discovery, che le aveva acquistate nel 2020. Il presidente della sezione Asia e Pacifico di Warner Bros Discovery, James Gibbons, ha detto che la scelta è dovuta a «una combinazione di forti venti contrari da un punto di vista economico, sia in Nuova Zelanda che nel mercato globale [dei media, ndr]. La recessione è stata pesante e la ripresa non si è concretizzata come previsto». Gibbons ha detto che nel 2023 c’è stato un calo del 14,3 per cento delle entrate pubblicitarie, per una perdita totale di 74 milioni di dollari. Sempre ad aprile anche TVNZ ha annunciato grossi tagli al proprio personale per ragioni simili.

È in generale una notizia rilevante per il giornalismo in Nuova Zelanda, perché testimonia uno stato di crisi piuttosto evidente: Newshub produceva diversi notiziari durante la giornata, più alcuni programmi di informazione e approfondimento, e sarà sostituito da un telegiornale con mezzi molto ridotti. Oltre a quest’ultimo, l’offerta di informazione televisiva in lingua inglese si limiterà alla sola tv pubblica TVNZ, anch’essa in crisi.

Oltre a destare preoccupazione per l’informazione neozelandese, la chiusura di Newshub ha mostrato quanto i suoi programmi fossero apprezzati e quanto gli spettatori ci fossero affezionati: in queste ore ci sono state tantissime reazioni di persone che hanno raccontato il proprio legame con i programmi di Newshub e commenti di stima verso presentatori e giornalisti.

Nel corso dell’ultima giornata di trasmissioni varie personalità note dei programmi di Newshub hanno fatto discorsi commossi, parlando di quanto abbia significato per loro e per il settore dell’informazione in Nuova Zelanda il lavoro della redazione negli ultimi trent’anni. Il giornalista investigativo Michael Morrah ha detto che la chiusura di Newshub è devastante per lui, per i colleghi ma anche «per la Nuova Zelanda in generale», perché il servizio «lavorava per migliorare la società» e la sua fine «è un colpo terribile per la democrazia e il paese nel suo insieme».

Melissa Chan-Green, la presentatrice del programma mattutino di Newshub, alla fine della puntata (al minuto 3:20 del video qui sotto), si è rivolta agli spettatori dicendo: «Penso molto anche alle persone che hanno perso il lavoro in altri settori, quelli che stanno attraversando un periodo difficile a lavoro e quelli che si sentono soli: qui stiamo per spegnere le luci, ma lì fuori siamo ancora tutti sulla stessa barca. Quindi tenetevi saldi alle cose che sono importanti per voi, e grazie per essere stati così importanti per noi».

Il giornalista Michael O’Keeffe ha detto di essere «travolto da un sentimento di gratitudine» e ha ringraziato la famiglia per il sostegno e per aver accettato che lui dovesse uscire di casa per lavorare alle 3 del mattino ogni giorno.

Poi il profilo Instagram del programma mattutino ha pubblicato un ultimo post:

E gli spettatori hanno visto le luci spegnersi nello studio:

Prima che andasse in onda l’ultima puntata del programma serale, il giornalista Darren Bevan ha condiviso una foto in cui mostrava gran parte della redazione intenta a seguirla:

La conduttrice Samantha Hayes ha detto che si è ripromessa di «non piangere fino alle 7 di sera», ovvero una volta finita la puntata, e ha ricordato agli spettatori che si tratta «della fine di un’era». «Sono stati persi più di 300 posti di lavoro, e molti sono rimasti disoccupati», ha aggiunto.

Uno dei giornalisti del programma ha pubblicato su X una foto per raccontare di aver scelto di indossare la stessa cravatta il primo e l’ultimo giorno di lavoro a Newshub:

Poi è stato mandato in onda un riassunto di moltissime grandi storie nazionali e internazionali, che il notiziario ha seguito dal 1989 a oggi. «Negli anni abbiamo cambiato i nostri set, il nostro logo, e le facce che vi hanno raccontato le notizie. Ma in 34 anni non abbiamo mai saltato un telegiornale, ed è stato bellissimo darvi le notizie. Grazie a tutti», ha detto McRoberts, prima di mostrare una serie di momenti comici ed emozionanti dall’archivio del programma:

I conduttori del notiziario serale, Hayes e Mike McRoberts, si sono commossi e hanno chiamato con loro davanti alle telecamere alcuni colleghi. McRoberts ha pronunciato un proverbio in lingua maori, che dice: «Qual è la cosa più importante del mondo? Sono le persone, sono le persone, sono le persone».

E anche il sito ha pubblicato l’ultima notizia, intitolata «Addio da Newshub», con una foto di tutte le persone che ci lavoravano, riprese dall’alto: