A Creta è stata scoperta un’enorme rovina della civiltà minoica 

Durante i lavori di costruzione di un aeroporto, che ora dovranno adattarsi agli scavi archeologici

(AP Photo)
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Circa una settimana fa sull’isola greca di Creta, durante i lavori di costruzione di un aeroporto, è stata scoperta un’estesa rovina antica. Secondo gli archeologi che se ne stanno occupando sono i resti di una struttura utilizzata principalmente tra il 2000 e il 1700 avanti Cristo, non si sa a che scopo, quando Creta era abitata dalla cosiddetta civiltà minoica. La struttura si estende per circa 1.800 metri quadrati ed è di forma rotonda.

Il ministero della Cultura greco ha descritto la rovina come «un reperto unico» da proteggere in modo «assoluto». La forma della struttura ha spinto molti a paragonarla a un labirinto, una leggendaria struttura che alcuni miti della Grecia antica associano proprio a Creta. Saranno necessari molti anni per studiarla in maniera approfondita e capire chi l’abbia costruita e a cosa servisse.

Scoperte del genere comunque sono abbastanza rare: «Quello che è sicuro è che l’edificio si inquadra in un periodo importante di Creta», ha detto al Messaggero l’archeologo Massimo Cultraro, esperto di Creta e civiltà minoica: «il famoso momento formativo, vivace, ricco di contatti con le civiltà delle Cicladi e del resto del Mediterraneo, che vede nel giro di pochi decenni la nascita sull’isola di straordinarie imponenti strutture che noi chiamiamo “palazzi minoici” di Cnosso e Festo».

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I celebri palazzi di Cnosso e Festo sono tra i siti archeologici più importanti della civiltà minoica, visitati ogni anno da migliaia di turisti e curiosi. Entrambi sono stati costruiti dalla cosiddetta civiltà minoica, cioè quella di etnia non greca, che parlava una lingua non greca (trascritta nel Lineare A, un sistema di scrittura ancora non decifrato) e che successivamente è stata identificata col nome di un re forse mai esistito, Minosse.

La struttura appena scoperta ha alcune caratteristiche paragonabili a quelle delle tombe minoiche, di forma conica, allungate verso l’alto e costruite con pietre. Il ministero della Cultura ha detto che secondo un’ipotesi preliminare si pensa che la struttura venisse utilizzata per riti religiosi, forse con sacrifici e consumo di cibo e vino: all’interno sono state trovate molte ossa di animali, e per quantità e tipologia dei reperti sembra improbabile, almeno per ora, che la struttura fosse un’abitazione.

L’unicità della rovina è data anche dalle dimensioni, dalla disposizione architettonica e dalla mole di lavoro richiesta per la costruzione della struttura, che secondo gli archeologi richiese conoscenze specializzate e l’organizzazione di una forte amministrazione centralizzata. Sono tutti elementi coerenti con le informazioni a nostra disposizione sulla civiltà minoica, che aveva un’economia cosiddetta “palaziale”: i palazzi di Cnosso e Festo erano probabilmente centri di potere ma anche di redistribuzione di cibo e altre risorse, nell’ambito di un sistema economico altamente centralizzato. Finora però a Creta non era mai stata scoperta una struttura così grande di forma rotonda, che quasi certamente aveva una destinazione d’uso diversa rispetto ai “palazzi”.

Il ministero della Cultura ha detto di aver discusso della rovina e soprattutto di come procedere coi lavori dell’aeroporto in una riunione congiunta con le autorità responsabili del patrimonio archeologico di Creta, col ministero dell’Interno e i direttorati responsabili dei reperti antichi e della loro manutenzione, oltre che col ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Secondo i piani la costruzione del nuovo aeroporto dovrebbe terminare entro il 2027 e servire circa 18 milioni di passeggeri l’anno, tra cui moltissimi turisti interessati proprio a visitare il patrimonio archeologico della zona. Non è chiaro come procederanno i lavori ora che è stato scoperto il sito: in Grecia, come in altri paesi con un ricco patrimonio archeologico, i lavori di costruzione di nuove infrastrutture vengono spesso interrotti o modificati dalla scoperta di reperti. Il governo ha specificato che finora, durante i lavori per costruire lo stesso aeroporto, è stata scoperta una trentina di altri siti archeologici.

Il ministero della Cultura ha detto che i lavori possono procedere, prendendo le misure necessarie per proteggere le rovine e permettere i necessari approfondimenti, ma non è chiaro come questo possa accadere e con quali tempi. Nel punto in cui è stata scoperta la rovina, in cima a una collina, avrebbe dovuto essere costruita una stazione radar: la ministra della Cultura greca Lina Mendoni, archeologa, ha chiesto che venga realizzata altrove.