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  • Mercoledì 29 maggio 2024

La polemica sull’esclusione di Roberto Saviano dalla Fiera del libro di Francoforte

Dopo rinunce e proteste di altri scrittori, che hanno dato la colpa al governo, alla fine è stato invitato direttamente dal presidente Jürgen Boos

Roberto Saviano
(Matthias Nareyek/Getty Images)
Roberto Saviano (Matthias Nareyek/Getty Images)
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Dopo molte polemiche lo scrittore Roberto Saviano sarà presente alla 76esima edizione della Buchmesse, la Fiera del libro di Francoforte, in Germania, considerata una delle più importanti al mondo e che quest’anno si terrà dal 16 al 20 ottobre. È stato invitato dal presidente della Fiera, Jürgen Boos, e da associazioni del mondo editoriale tedesco dopo la notizia che non era stato incluso dalla lista di autori italiani selezionati da Mauro Mazza, commissario straordinario designato dal governo su proposta della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per coordinare la presenza dell’Italia alla Buchmesse come Ospite d’onore (ogni anno ce n’è uno, a cui è dedicata particolare attenzione durante la fiera).

Martedì Mazza aveva presentato a Francoforte le scrittrici e gli scrittori italiani invitati, il tema scelto, Radici nel futuro, e il programma di circa 60 eventi organizzati dall’Italia nei cinque giorni della fiera. Durante la conferenza stampa un giornalista tedesco aveva chiesto se Saviano non fosse incluso nella selezione a causa delle sue posizioni critiche rispetto al governo, e Mazza aveva spiegato di aver scelto «autori le cui opere fossero integralmente originali». Aveva aggiunto che lo scrittore Antonio Scurati (la cui partecipazione a un programma della Rai con un testo sul 25 aprile era stata cancellata tra molte polemiche un mese fa), era stato invitato ma aveva preferito non esserci, e che anche gli scrittori Alessandro Piperno e Paolo Giordano erano assenti per altri impegni.

Paolo Giordano in realtà ha raccontato sui social che «la prima cosa che ho fatto dopo aver ricevuto l’invito alla Buchmesse 2024 è stata chiedere a Roberto Saviano se fosse stato invitato: no. Quindi mi sono fabbricato un impegno alternativo anch’io». Giordano ha anche collegato direttamente l’esclusione di Saviano dalla Fiera del Libro di Francoforte all’interferenza dentro certi ambienti ed eventi culturali di cui molti hanno accusato il governo italiano negli ultimi mesi (in particolare in relazione alla linea editoriale della Rai). Sui social ha scritto «che purtroppo Roberto è diventato la cartina al tornasole di certi criteri politici di inclusione ed esclusione. Inaccettabili nella cultura».

Mercoledì anche lo scrittore Sandro Veronesi ha deciso di non partecipare più alla fiera, parlando di «ragioni balorde e ridicole» e di «ingerenza del Presidente del Consiglio e dei suoi più fidati collaboratori, accompagnata da “putiniana ipocrisia”, su decisioni che non devono seguire logiche politiche»; se andrà alla fiera, ha detto che lo farà privatamente. Mercoledì ha rinunciato anche lo scrittore Francesco Piccolo che su Repubblica ha spiegato di non sentirsi «legittimato a rappresentare un gruppo di lavoro se manca qualcuno che evidentemente doveva esserci». Lo stesso ha fatto il poeta Franco Buffoni, mentre molte altre scrittrici e scrittori non hanno cancellato la loro presenza in fiera ma hanno comunque mostrato una qualche forma di solidarietà nei confronti di Saviano.

Intervistato dalla Stampa, Saviano ha detto di essere «fiero di non essere stato invitato da quello che ritengo il più ignorante governo della Storia italiana» e ha parlato di «motivazioni risibili», sostenendo che molti degli intellettuali invitati sono «spesso in tv, che sono popolari e partecipano frequentemente al dibattito pubblico». Sulla sua pagina Instagram ha aggiunto che sarà comunque presente a Francoforte su invito del direttore Boos, dell’Associazione degli editori tedeschi, dall’Associazione dei librai tedeschi e della tv di Stato ZDF.

Intanto l’Associazione Italiana Editori (AIE) – che ha organizzato il programma e scelto autrici e autori italiani alla Buchmesse insieme all’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE-Agenzia) – ha spiegato che la selezione degli autori era stata fatta a partire dalle proposte di agenti letterari ed editori italiani, che dovevano essere inviate entro il luglio 2023 e tra cui non c’era il nome di Saviano. Ha anche aggiunto che «non avrebbe mai permesso e non permetterà mai ingerenze esterne rispetto alla volontà degli editori».

La fiera di Francoforte è considerata tra gli eventi internazionali più importanti nel mondo del libro: gli operatori del settore di tutto il mondo si incontrano, si conoscono e acquistano i diritti dei libri stranieri per tradurli nei propri paesi. I primi tre giorni sono riservati a loro – editori, agenti, responsabili dei diritti, scout, giornalisti, blogger, traduttori e scrittori – mentre il pubblico può entrare solo nel finesettimana.

La Buchmesse venne fondata nel settembre 1949: 205 editori, librai e stampatori tedeschi si incontrarono nella chiesa di St. Paul, già sede nel 1849 del Parlamento di Francoforte, il primo organo elettivo nella storia della Germania. La storia della fiera del libro di Francoforte però è più antica e risale al 1455, quando le prime 180 copie della Bibbia a caratteri mobili di Gutenberg furono messe in vendita proprio a Francoforte. Una fiera del libro incominciò a esistere proprio in quegli anni e fu la più importante in Europa, almeno fino alla fine del Seicento, quando fu scalzata da quella di Lipsia, prima di affermarsi nuovamente nel Secondo dopoguerra.

Alcuni sostengono che con l’arrivo di internet e di altre fiere editoriali, come quelle di Londra e di New York, Francoforte abbia perso rilevanza, perché non è più lì che si fanno gli affari interessanti. Francoforte però è ancora importante soprattutto per gli editori più piccoli: per loro è il momento dell’anno in cui incontrarsi, confrontarsi e proporsi reciprocamente testi e autori da tradurre nel proprio paese.

Dal 1988 la Fiera ha un paese Ospite d’onore: il primo, quell’anno, fu l’Italia, che è stata nuovamente scelta nel 2018 in vista dell’edizione di quest’anno. L’Ospite d’onore invia una delegazione rappresentativa del suo panorama editoriale che tenga conto anche degli equilibri di genere ed età di autrici e autori, dei diversi generi letterari e delle tante case editrici. Allestisce anche un padiglione all’interno della fiera, quello di quest’anno è disegnato dall’architetto Stefano Boeri, in cui vengono ospitati incontri, letture ed eventi. La partecipazione alla Fiera come paese Ospite si traduce concretamente in una maggiore attenzione a quel paese da parte degli editori tedeschi e in una serie di incentivi per tradurne le opere: per esempio dal 2020 al 2023 il governo italiano ha finanziato con circa 600mila euro la traduzione di 173 opere italiane in lingua tedesca.

La foto del poster per l'Italia Ospite d'onore della Buchmesse, realizzato dall'illustratore Lorenzo Mattotti

Il poster per l’Italia Ospite d’onore della Buchmesse, realizzato dall’illustratore Lorenzo Mattotti