27 notizie false del 2013
Anche le cose che abbiamo letto in prima pagina e non erano vere sono un pezzo dell'anno che è passato
L’inaffidabilità di molte delle notizie che leggiamo sui giornali o sui siti di news, sentiamo alla radio o alla tv, è un tema da cui ci diciamo spesso preoccupati e a cui siamo insieme rassegnati. Ha due protagonisti: l’inaccuratezza di molti media da una parte, l’inclinazione a fidarsi dei lettori dall’altra. Alla fine, per quanto sgamati ci diciamo e per quanto sosteniamo di non fidarci delle “notizie”, continuiamo a citare e usare quello che leggiamo e ascoltiamo su grandi quotidiani o telegiornali come se fosse “la realtà”. È un’abitudine culturale a cui i nostri cervelli non riescono a sottrarsi, malgrado tutto: ed è comprensibile, perché smettere di credere ciecamente ai mezzi di informazione che si ritengono autorevoli, imparare a diffidarne sempre, è spaesante e richiede un impegno molto più gravoso che non fidarsi.
Però l’informazione oggi è così: e che sia “colpa di internet” è una versione mille volte smentita e usata dai media tradizionali per autoassolversi. La colpa ha infatti molti fattori che vengono quasi tutti dall’informazione tradizionale: ci sono notizie false pubblicate per sbadatezza o poca attenzione e cura; quelle pubblicate per ricerca di sensazionalismo o allarmismo; quelle pubblicate per faziosità politica; quelle pubblicate per uso di fonti inaffidabili senza verifiche; e quelle pubblicate sapendo che sono false, o non sapendolo, o anche non volendolo sapere. E i lettori le assorbono e le assumono come vere. Oppure scoprono che sono false, ma poi se ne dimenticano, e il giorno dopo sono daccapo privi di qualunque diffidenza e attenzione.
Così abbiamo messo insieme una piccola e varia antologia (scegliendo varie tipologie di errori e falsità) di notizie che si sono dimostrate false tra quelle pubblicate con maggior spazio (molte in prima pagina) dai maggiori quotidiani italiani nel 2013. Abbiamo attinto in gran parte dalla rubrica “Notizie che non lo erano” che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, tiene sulla Gazzetta dello Sport dal 2007, e che è ormai un repertorio ricchissimo (insieme ad una gran mole di altri interventi che negli ultimi anni soprattutto su internet si sono dedicati a emendare, svelare e correggere gli errori dei media tradizionali) della fragile attendibilità dell’informazione professionale. Inevitabile, probabilmente: la crisi e la competizione e la ricerca di nuovi lettori l’hanno molto accentuata, e il successo di notizie false ed esagerate presso i lettori dimostra che gli stessi lettori spesso amano il falso ed esagerato più che il vero e moderato. Quindi tanto vale abituarsi, e decidere se si vuole distinguere e applicarsi alla lettura con un po’ di senso critico. Anche questo è, piaccia o no, un 2013 che abbiamo vissuto: quello delle notizie che non lo erano.
p.s. Già, non sono 27. Sono 26. Non fidatevi mai.