“Favoritismi e corruzione”
Oltre a raccontare il pranzo alcolico con il ministro della difesa, i rapporti dell’ambasciata americana in Tagikistan analizzano la disastrosa situazione politica ed economica nello stato più povero dell’Asia centrale. I problemi sarebbero diversi, dai disastri ambientali, alla “guerra persa” contro la droga che arriva dall’Afghanistan e “ai favoritismi e alla corruzione”, il vero ostacolo alle riforme, di cui il presidente Emomali Rahmon ne è il simbolo.
I rapporti raccontano che il [Tagikistan] ha sofferto terremoti, inondazioni, locuste e temperature metereologiche estreme, ed è situato tra “l’ostruzionista Uzbekistan”, “l’instabile Afghanistan” e le “dure e lontane” montagne Pamir della Cina occidentale.
Il presidente Rahmon e la sua famiglia controllano le più grandi aziende nazionali, inclusa la banca più importante, e gestirebbero il paese pensand unicamente ai propri interessi personali a scapito di quelli del paese. Come scrive l’ambasciatore americano, il presidente Rahmon preferisce controllare il 90% di un patrimonio da dieci dollari che il 30% di un patrimonio da cento dollari.