È giusto pubblicare le vignette di Charlie Hebdo?
Se ne discute molto e i grandi giornali si sono divisi: il New York Times e il Washington Post per esempio non le hanno pubblicate, perché offendono un gruppo religioso

Se ne discute molto e i grandi giornali si sono divisi: il New York Times e il Washington Post per esempio non le hanno pubblicate, perché offendono un gruppo religioso

Le pubblica il sito della televisione in lingua italiana RSI, prendono in giro padiglioni e visitatori


Bob Mankoff ha 69 anni, è nato nel Bronx e dal 1997 è l’editor delle vignette del New Yorker, gli elementi grafici più conosciuti della rivista statunitense oltre alle sue meravigliose (non sempre, ok) copertine. Ogni settimana riceve e legge circa mille vignette, e tra queste sceglie le 16 – 17 che finiranno nel numero in uscita della rivista. Non è un lavoro banale: il New Yorker negli anni ha maturato, insieme con i suoi lettori, un certo tipo di umorismo, che va coltivato con attenzione e in modo tale che sia coerente con gli articoli pubblicati sulle sue pagine. Mankoff sa bene che cosa significa ricevere un “no” al … Continue reading →


Dal tappo a forma di Fanfani a Craxi raffigurato come Mussolini, passando per il sequestro Moro

Lo streaming dell'incontro dalla Festa della Politica di Bagnacavallo

Un po' di tavole del nuovo libro dell'inventore di Rat-Man: è dedicato al cinema ed è appena uscito

Cioè il fumetto basato sul film omonimo diretto da Gabriele Mainetti, che esce il 25 febbraio (un film di supereroi italiano!)

È una versione alternativa a quella originale, realizzata da uno dei più importanti fumettisti italiani: si potrà comprare solo al Lucca Comics


Secondo il presidente della Corte d'Appello di Torino c'è stato un ritardo nell'applicazione della sentenza, causato dalla mancanza di personale

Divertenti e molto oneste, messe insieme per il seguito di "Il buio in sala", che uscì nel 2016


Dopo le ultime elezioni in Irlanda sembrava destinato a uscire di scena, ma ha gestito bene la crisi delle ultime settimane e probabilmente resterà primo ministro


È in carica dal 2022, dopo esserlo già stato tra il 2017 e il 2020: ha detto che la decisione ha motivi sia personali che politici

Fonti interne al Vaticano sostengono che gli abbia tolto casa e stipendio, per le sue critiche alle politiche progressiste del papato

Alcuni giornali non pubblicheranno le vignette di questa settimana, che contestano duramente la legge del Texas che impone alle donne un'ecografia prima di abortire
