La Germania dovrebbe pagare 50 milioni di euro per la strage nazista di Marzabotto
È stata di nuovo condannata a risarcire i familiari delle vittime, ma anche stavolta i soldi ce li metterà l'Italia

È stata di nuovo condannata a risarcire i familiari delle vittime, ma anche stavolta i soldi ce li metterà l'Italia

Tornarono “Milan”, “Inter” e “Genoa”, e siccome gli spostamenti erano difficili fecero due gironi

La resa del Giappone fu annunciata dall'imperatore Hirohito con un lessico arcaico, e lì per lì molti suoi sudditi non capirono

Ottant'anni fa la seconda bomba nucleare usata contro il Giappone distrusse una città che non era nemmeno l'obiettivo iniziale

Successe all'isola d'Elba nel 1944: ora il comune di Portoferraio le dedicherà una strada

Passò una settimana fra la morte di Hitler e la firma con cui i tedeschi rinunciarono alle ostilità: di mezzo ci furono combattimenti e trattative

80 anni fa l'Armata Rossa entrò nella capitale tedesca dopo furiosi combattimenti, e le commemorazioni ora sono un problema

Con l'Armata Rossa a poche centinaia di metri, esaurito e isolato, si uccise nel suo bunker di Berlino, prima di essere bruciato in fretta e furia

«La pulsione qualunquista non può essere un ideale comunitario. I morti volevano liberare la patria, ma volevano anche un altro mondo. Un ordine diverso di rapporti umani. Ecco allora il punto: i partigiani erano pronti a rompere costantemente i coglioni».

Secondo alcuni storici fu quella dei soldati italiani arrestati dai nazisti e deportati in Germania, i cosiddetti “internati militari italiani”

C'entrano indicazioni ministeriali molto vaghe, la distanza temporale sempre più ampia con i partigiani e il clima politico attuale: ma non solo

Al punto che decine di parenti delle vittime hanno messo in mora il ministero dell’Economia, in ritardo di anni coi pagamenti

Fu scattata nel 1945 e divenne famosissima, ma prima ci furono dubbi sulla sua autenticità, poi una ricerca decennale sui soldati ritratti

Appartengono a collaborazionisti uccisi dai partigiani comunisti alla fine della Seconda guerra mondiale, che sono stati riesumati da una fossa comune

Dal 2 gennaio sono consultabili online i nomi delle 425mila persone menzionate, ma non i documenti che le riguardano


«Nel 1944 Gorla è quello che oggi chiameremmo un quartiere residenziale, tranquillo. È un luogo di pace in mezzo a tanti punti di interesse bellico: la Breda, la Magneti Marelli, la Falck. La mattina del 20 ottobre gli Alleati si concentrano su quelle zone industriali, ma centrano in pieno due scuole: a Precotto non ci sono vittime, ma a Gorla la bomba si infila nella tromba delle scale e fa franare l'edificio. Le vittime sono duecento, di cui 184 bambini: “i Piccoli Martiri di Gorla”. Tutte le volte che la zia Giuditta ne parla cita il cielo di quella giornata particolarmente bella – “bella come il 20 ottobre”, dice e poi si rabbuia in viso. Ed è quello che colpisce di più delle testimonianze: tutte cominciano parlando del cielo, come se l’azzurro potesse sovrapporsi al nero della morte, anche nei ricordi»

Tra il 1943 e il 1945 un gruppo scout lombardo aiutò più di 2mila persone ricercate a fuggire in Svizzera: Stefania Carini lo racconta nel suo nuovo romanzo per ragazzi


Al mattino presto quattro reparti delle SS, aiutati dai fascisti, circondarono il paese toscano uccidendo più di 500 persone: fu una delle più gravi stragi nazifasciste della storia
