Aung San Suu Kyi ha difeso il Myanmar dalle accuse di genocidio contro i rohingya davanti alla Corte internazionale di giustizia






I piani per il rimpatrio non stanno funzionando, e quelli che non sono riusciti a scappare dalla Birmania continuano a vivere sotto la minaccia di genocidio



Dopo oltre 500 giorni di prigione, Kyaw Soe Oo e Wa Lone hanno ricevuto un'amnistia


Giovedì dovrebbe iniziare il loro rimpatrio dal Bangladesh: forzato, come hanno denunciato molte organizzazioni non governative


Ma la società non si è assunta le responsabilità per le gravi violenze nel paese, spesso indotte da notizie false e campagne d'odio sul social network




Ma anche per crimini contro l'umanità e crimini di guerra contro i rohingya, la minoranza musulmana che abita l'ovest del paese

E le organizzazioni umanitarie in Myanmar si stanno preparando all'evento, che avrà conseguenze drammatiche e poco prevedibili


