La strage di Brescia, le inchieste lunghe 50 anni e il ruolo dei servizi segreti
Nella nuova puntata di Altre Indagini, sulla bomba che esplose in piazza della Loggia il 28 maggio 1974

Nella nuova puntata di Altre Indagini, sulla bomba che esplose in piazza della Loggia il 28 maggio 1974


Manlio Milani e altri testimoni di quel 28 maggio 1974 spiegano cosa fu l'attentato in cui morirono otto persone, e cosa significa ancora oggi per la città di Brescia

I mandanti dell'attentato del 28 maggio 1974, in cui morirono 8 persone, sono stati condannati all'ergastolo; ora a processo ci sono due uomini accusati di essere stati gli esecutori materiali dell’attentato


Per i terroristi di estrema destra Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, 43 anni dopo l'attentato in cui a Brescia morirono 8 persone

41 anni dopo la strage di Brescia Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte sono stati condannati in appello

Benedetta Tobagi la racconta nel suo nuovo libro, Una stella incoronata di buio


Perché, nonostante trentasei anni e tre processi, non sapremo mai chi mise la bomba il 28 maggio 1974

Tra l'aprile del 1974 e il maggio del 1975 nella città ligure ne furono fatte esplodere 12: gli attentati vennero rivendicati da organizzazioni neofasciste, ma i responsabili non furono mai individuati

Michele Brambilla sulla Stampa riassume tutte le false e frettolose ipotesi di macchinazioni sulla bomba di Brindisi, un fenomeno sociale che "appartiene alla psichiatria"

La "festa dei single" è una celebrazione postmoderna nata negli anni '00, e quindi più giovane di voi che leggete e di me che scrivo [Continua]

Matteo Renzi ha firmato una nuova direttiva, ma che viene da lontano e in molti suggeriscono prudenza sul fatto che possa portare a rivelazioni importanti

Jacinda Ardern non lo ha fatto con quello di Christchurch, per evitare di dargli ulteriore notorietà: è una richiesta ricorrente, ma ha i suoi limiti

Nell'Istituto di ricerche esplosivistiche fondato a Parma da Danilo Coppe si studiano tante cose, per esempio come far esplodere ponti e palazzi senza farsi male

«Negli ultimi anni il mondo si è popolato di esseri umani convinti che la politica nasconda la verità alla gente comune. A volte ottengono persino la maggioranza alle elezioni, ma vengono sempre definiti con termini derisori o denigratori. Eppure, per lo meno a noi italiani, la storia dovrebbe aver insegnato che può essere utile in alcuni casi prenderli sul serio»

«La prima apparizione sulla "Stampa” giunge a noi in prima pagina il 30 aprile 1955, il giorno dopo l’elezione di Giovanni Gronchi a presidente della Repubblica. Fino agli anni Ottanta l’uso resta sporadico, poi, magicamente, con la seconda Repubblica, si apre una breccia e il “vabbè” esonda senza più freni. Stefano Bartezzaghi ci vede un segno dello strapotere del romanesco. Michele Masneri pure. E vabbè»

Se eravate in giro per Pasqua, pasquetta o il 25 aprile, queste sono le cose da sapere per rimettersi in pari col mondo
