È stato trovato un modo con cui “Libera” può accedere al suicidio assistito
È una donna paralizzata dal collo in giù, al centro di un caso medico e giudiziario senza precedenti in Italia

È una donna paralizzata dal collo in giù, al centro di un caso medico e giudiziario senza precedenti in Italia

Non si è ancora trovata una soluzione al caso di Libera, che avrebbe diritto a morire con un farmaco ma non può

Hanno quasi tutte storie e complicazioni diverse, dovute soprattutto al fatto che non c'è una legge nazionale

È la seconda regione italiana dopo la Toscana


La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile una questione posta dal tribunale di Firenze per provare a renderla non punibile

Con un voto storico e un margine risicato la legge è stata approvata dalla Camera dei Comuni

Dovrà decidere se un medico può somministrare un farmaco a un paziente per farlo morire, se lo ha chiesto il paziente e non può farlo da solo

Quella approvata dalla Toscana, che il mese scorso è stata impugnata dal governo di Giorgia Meloni

L'Assemblea Nazionale ha approvato la prima proposta di legge sul tema, che ora verrà discussa in Senato

Sul suicidio assistito sta accadendo una cosa eccezionale e sottovalutata, a causa dell'ostruzionismo della politica

Lo ha detto la giornalista Laura Santi, spiegando perché dovrà andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito nonostante ne abbia diritto in Italia

È la prima in Italia di questo tipo e prevede che una persona con tutti i requisiti possa accedere al trattamento in meno di due mesi

È la prima Regione italiana a farlo, mentre continua a non esserci una legge nazionale

Su una proposta di legge per legalizzare e regolamentare questa pratica, diversa dall'eutanasia

Anche in Lombardia la proposta di legge è stata affossata ancora prima dell'inizio della discussione, e continua a non esserci una legge nazionale

È una sorta di sarcofago in cui si può morire per ipossia da azoto, contestato e discusso anche da chi si occupa di fine vita, il cui utilizzo è al centro di un processo

È un sarcofago in cui si può morire per ipossia da azoto, molto contestato e discusso anche da chi chiede più libertà sul fine vita

I giudici hanno mantenuto un requisito per poter ricorrere alla pratica ritenuto vago e discriminatorio, il «trattamento di sostegno vitale»

A un'altra persona con una patologia irreversibile e degenerativa è stato negato il ricorso alla morte assistita perché secondo le autorità non è tenuta in vita da «trattamenti di sostegno vitale»
