Il presidente del Brasile Lula ha annullato una visita nello stato brasiliano di Santa Catarina dopo che il presidente argentino Javier Milei aveva fissato un incontro nella stessa zona


Che mercoledì è stata approvata dal Senato con il voto decisivo della presidente e adesso tornerà alla Camera: durante le proteste ci sono state decine di persone ferite e arrestate

Finora ha governato solo per decreto, e non è riuscito a far passare nessuna delle sue riforme in parlamento: ora ci prova cambiando capo di gabinetto


È stato organizzato da Vox e c'erano vari suoi alleati, fra cui Giorgia Meloni e il presidente argentino Javier Milei, le cui parole hanno causato una piccola crisi diplomatica

Ha bloccato trasporti, scuole, banche e negozi per protestare contro le riforme economiche e del mercato del lavoro volute dal presidente ultraliberista

«Eppure Maradona vive. E vive moltissimo nelle contraddizioni innumerevoli di una città e di un paese. Arrivato in un’Argentina travolta da Javier Milei, presidente più liberista del più sfrenato liberista, mi ritrovo a vagare nella torrida estate. Ripercorro al contrario il muro nero dove trovano posto i nomi degli scomparsi, dagli ultimi fino ai primissimi dissidenti, passando per le spaventose annate centrali: persone torturate, massacrate, narcotizzate, gettate proprio in questo fiume. All’inizio le buttavano troppo vicino alla costa: i corpi riaffioravano a riva. Quindi si sono spinti più in là con l’aereo. Vuoi negare questa cosa? Dovrai buttare giù questo muro, abbatterlo. Lo hanno già fatto con le persone, perché non credere che possano farlo con un parchetto trascurato? Viene da chiedersi come sia stato possibile organizzare i Mondiali di calcio del 1978 in Argentina proprio in quel momento, quando il massacro era in corso»


Negli ultimi tempi il presidente argentino ha litigato con toni assai coloriti e violenti con molti leader di sinistra della regione, che molto spesso hanno ricambiato gli insulti


Non è chiaro quali funzionari dovranno andarsene: l'annuncio è stato fatto dopo che il presidente argentino Javier Milei ha insultato, di nuovo, il suo omologo colombiano Gustavo Petro, definendolo un «assassino terrorista»


Il Senato ha bocciato un importante decreto con cui il presidente ultraliberista voleva emendare o cancellare 300 norme che regolano tantissimi settori: non è la prima volta che succede

Lo ha annunciato durante un discorso al parlamento assieme ad altre iniziative, in linea con il suo programma di riduzione della spesa pubblica

Il presidente argentino, ultraliberista e di estrema destra, ha vietato di usarlo nella pubblica amministrazione: è una decisione in linea con le politiche antifemministe e contro l'uguaglianza di genere adottate finora

Nel gruppo eterogeneo di chi non ritiene il presidente argentino un pazzo c'è un generale apprezzamento per il suo approccio all'economia, ritenuto in qualche modo utile anche per noi


La cosiddetta “legge omnibus” proposta dal nuovo presidente argentino è stata rinviata in commissione per via della mancanza di sostegno parlamentare su alcuni articoli


«I prezzi cambiano tutti i giorni. È difficile dare un valore alle cose. È come se il mondo avesse rimescolato le carte senza avvisarmi: un piccolo mazzo di gelsomini costa 8.000 pesos (8 euro); fare colazione per tre giorni 12.000; un taglio di capelli da donna 4.000; farsi le unghie, smalto semipermanente, 3.500, dieci volte meno che in Italia, ma il pedaggio dall’aeroporto al centro di Buenos Aires costa 150 pesos (0,15 centesimi). Usare la carta di credito è quasi impossibile e cambiare è difficile. Per fortuna c'è Alejandro, l’arbolito privato di mia mamma, un cambiavalute che arriva a domicilio anche alle nove e mezza di sera»
