Il referendum per l’indipendenza del Kurdistan Iracheno, spiegato
Breve guida sul voto che non vuole nessuno, a parte i curdi e Israele, e che a meno di sorprese si terrà il 25 settembre

Breve guida sul voto che non vuole nessuno, a parte i curdi e Israele, e che a meno di sorprese si terrà il 25 settembre

Il New York Times è stato nella Kolyma, la regione estrema dove sorgevano alcuni dei campi di lavoro più terribili, e ci ha trovato declino, rovine e tentativi di dimenticare

Ci sono dei libri che, se ci si attiene al titolo e alla storia che promettono di trattare, risultano fuorvianti [Continua]

Soprattutto nella televisione di stato, dove è particolarmente efficace e sembra che stia facendo sempre più presa

Il País – che è contrario all'indipendenza – ha smontato alcuni dei più diffusi slogan a sostegno del referendum che si dovrebbe tenere domenica

Si continua a parlare delle posizioni filorusse del suo presidente, e di come sia cambiata l'associazione negli ultimi anni

«La questione: il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, ricordo dello sterminio del popolo ebraico. Data scelta perché quel giorno, nel 1945, l'Armata Rossa abbatte i cancelli di Auschwitz. Il 26 gennaio è la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini. Data scelta “al fine di conservare la memoria dell'eroismo dimostrato dal Corpo d'armata alpino nella battaglia di Nikolajewka durante la seconda guerra mondiale”. È il 1943, gli Alpini combattono contro l'Armata Rossa».

«Nessuno può toccare i “minuti di applausi” alla stampa italiana, nonostante sia più una trovata di marketing che di giornalismo. Il dato non ha nessuna reale rilevanza al di là della quantificazione del potenziale successo di un film. È promozione, e come tale non è un indicatore imparziale. In oltre dieci anni di frequentazione di festival internazionali posso affermare di non aver mai assistito a un applauso più lungo di 2 o 3 minuti, ma in verità non li avevo mai cronometrati e avevo sempre partecipato, lo confesso, alle proiezioni sbagliate, quelle per la stampa e non alle prime ufficiali. Quindi quest'anno ho provato a cronometrarli davvero»

«Lo fu nella prima, nella seconda, nella terza e nell’ultima ora. Interventista, mussoliniano, imperialista, saloino. Ma è soprattutto il suo tono encomiastico verso il potere a impedire qualunque sua riabilitazione organica»

Da Biden a Macron, da Boris Johnson a Conte e Salvini: perché in politica non scatta la solidarietà, e chi è destinato a rimetterci, oltre a noialtri [Continua]

Di quello scritto da un presidente in carica, del più triste del mondo e di uno che "è come se Johnny Cash avesse suonato il valzer e fosse nato ai Caraibi"

In una bella e illuminante raccolta di «Internazionale» nel centenario della Marcia su Roma

«La Chiesa è forse la sola istituzione transnazionale che regga la sfida del nazionalismo trionfante»


Il nuovo libro di Filippo Rossi propone un'opposizione a Matteo Salvini e Giorgia Meloni che arrivi da "una buona destra"

«Non ho mai amato la retorica dell’eroe. Non c’è dubbio, però, che in Iraq Enzo Baldoni si sia comportato da eroe, cercando di testimoniare quello che accadeva e portando aiuto, a rischio della vita. Si prese in carico il destino di un ragazzo amputato, che poi fu curato da Emergency, e guidò due missioni umanitarie per portare aiuti in una città assediata. Ma non c’è dubbio neppure che le istituzioni italiane abbiano scelto di dimenticarlo. Credo che Enzo Baldoni ne avrebbe riso perché aveva troppo senso dell’umorismo e amava troppo la vita per essere attratto dalle medaglie e dall’ideologia della bella morte. Lo aveva anche scritto per tempo, previdente e pignolo com’era, nelle disposizioni per il suo funerale»

Prima che diventasse Chernobyl, e anche dopo

Oggi compie gli anni il portiere che tenne la coppa nell'82, e che seppe come tenerla

