Il governo ha stanziato 200 milioni di euro per la continuità produttiva dell’ex ILVA


Per i motivi che si possono immaginare, legati ai conclamati danni ambientali, ma anche per altri meno scontati

Le elezioni comunali decideranno ben poco del suo futuro, che dipende ancora dall'ex ILVA: per la prima volta da decenni però la città ha una grande occasione




Dovrebbe servire a far ripartire gradualmente la produzione dello stabilimento siderurgico, in amministrazione straordinaria da febbraio, in attesa di trovare un nuovo compratore

Riguarda la gestione precedente al commissariamento in vigore da febbraio: è indagata anche l'ex amministratrice delegata, Lucia Morselli


La richiesta è stata fatta al ministero delle Imprese e del Made in Italy dopo mesi di negoziazioni fallite, mentre Acciaierie d'Italia ha chiesto il concordato preventivo


Prevede prestiti garantiti dallo Stato e cassa integrazione per le aziende che dipendono dall'acciaieria di Taranto

Dopo un decreto-legge approvato martedì dal governo, deciso in seguito al mancato accordo con ArcelorMittal per il risanamento dei debiti dell'acciaieria

La soluzione più semplice è un accordo per acquisire le sue quote nella società, altrimenti si rischia un lungo contenzioso legale

Dopo il mancato accordo è probabile che vada in amministrazione straordinaria e che ci sia un contenzioso legale tra Stato e ArcelorMittal

Far smettere di funzionare i grandi impianti delle acciaierie è molto complicato: negli ultimi tempi l'ex ILVA di Taranto lo ha fatto più volte

Per la prima volta nella storia della fabbrica è rimasto in funzione solo un altoforno e la produzione si è più che dimezzata

Per lo sblocco di grossi finanziamenti pubblici e per decidere come gestire gli investimenti, mentre migliaia di lavoratori sono in sciopero


Nonostante l'ingombrante presenza dello stabilimento ex Ilva, in città si sta sviluppando un'economia turistica legata soprattutto al porto
