A cosa serve la politica, visto da Trieste
«La città celebrata dalle riviste internazionali che naviga senza bussola e, quel che è peggio, senza rotta. C’è però un metodo di lavoro: nessun confronto con i cittadini, né con le circoscrizioni, tantomeno con l’opposizione (quando c’è). In questa politica che è poco politica vale la regola della “città è mia, decido io”, il modus operandi di chi gode di ampio consenso e poca cultura democratica»