Sergio Mattarella ha ribadito i limiti del presidente della Repubblica nel promulgare le leggi

Da sabato anche l’Austria non riceverà più gas dalla Russia

Il giornalista Maurizio Belpietro sarà processato per diffamazione per aver definito le ong che soccorrono i migranti “i nuovi pirati”

In Francia verrà liberato un attivista libanese in carcere da 40 anni per omicidio

Centinaia di manifestanti hanno assaltato il parlamento dell’Abcasia, in Georgia, protestando contro un accordo con la Russia

Conan O’Brien sarà il presentatore della prossima cerimonia degli Oscar

A Torino 15 agenti di polizia sono stati feriti durante gli scontri con alcuni studenti a una manifestazione

Google smetterà di mostrare pubblicità politiche nell’Unione Europea

Almeno dieci persone sono morte in un incendio in una casa di cura in Spagna

Un ex generale serbo bosniaco ha ammesso di aver incoraggiato il genocidio di Srebrenica

Il trailer del nuovo film di Bridget Jones

Le confezioni di bambole Mattel che contengono l’indirizzo di un sito porno

Il trailer del nuovo Mission: Impossible

A Firenze si protesta contro gli affitti brevi con centinaia di adesivi rossi

Com’è fatta la passerella temporanea sopra la fontana di Trevi

L’ingenuo fallo di mano dell’Aston Villa in Champions League

Il primo e unico leader palestinese a firmare un accordo di pace con Israele morì 20 anni fa, ma prima aveva già rischiato molte volte

Quando c’era Yasser Arafat

Secondo una lunga tradizione di pensiero, periodi di avversità e forti spinte conservatrici possono favorire riflessioni, prospettive e modelli alternativi

I tempi critici ispirano nuove idee?

È nei cinema “Stop Making Sense” dei Talking Heads, che grazie al carisma e all'inventiva di David Byrne e al regista Jonathan Demme viene ricordato ancora oggi a 40 anni dall'uscita

Un “film concerto” che è stato realmente importante

«Piccoli brividi serve a motivarli a leggere, non voglio davvero spaventarli. Ok, forse solo un pochino», dice R.L. Stine

L’uomo che fece conoscere l’horror a milioni di bambini

“Songs of a Lost World” è il primo disco in 16 anni della band britannica, che ha ripreso da dove aveva lasciato

Il ritorno in vecchio stile dei Cure

C'entra una zona di bassa pressione isolata, che gli spagnoli chiamano DANA e che ha causato temporali intensi e prolungati

Perché è piovuto così tanto nel Sud della Spagna

Mondo

Alexey Navalny

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pussy riot

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sochi 2014

vladimir putin

Protest leader Alexei Navalny speaks during a massive opposition rally in Pushkin Square in Moscow, Monday, March 5, 2012. Riot police on Monday broke up an opposition protest contesting Prime Minister Vladimir Putin's victory in Russia's presidential election, arresting dozens of participants, including prominent opposition leaders. (AP Photo/Maria Turchenkova)

Alexei Navalny

Pussy Riot 
Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova in una foto del 10 ottobre 2012 scattata in un tribunale a Mosca. Le due ragazze <a href="https://www.ilpost.it/2013/12/23/pussy-riot-stata-liberata/">hanno lasciato</a> il carcere dopo oltre un anno di prigionia, grazie all'amnistia approvata dal parlamento russo. Erano state arrestate nell’agosto del 2012 insieme a un’altra componente del gruppo, e successivamente condannate per vandalismo legato all’intolleranza religiosa, dopo una loro protesta nella cattedrale principale di Mosca (erano salite sul presbiterio e avevano cantato una specie di preghiera punk con il ritornello “Madonna, liberaci da Putin”). Avrebbero dovuto rimanere in carcere fino a marzo 2014. 
(NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/GettyImages)

Pussy Riot

Denis Lutskevich 
21 anni, ex soldato, divenne noto nella grande manifestazione del 6 maggio 2012 per delle <a href="http://www.orthodox-christian-icons.com/writing/swamp_letters_project/swamp_prisoners_individ_7.htm">foto</a> che lo ritraevano senza maglietta e con degli evidenti segni rossi sulla schiena. Uno dei “cosmonauti” presenti quel giorno a piazza Bolotnaya accusò Lutskevich di avere cercato di sfilargli l’elmetto dalla testa. Lutskevich fu condannato a otto anni di carcere, e se ne prese altri cinque per avere partecipato alle rivolte di massa. Lutskevich si trova in carcere ancora oggi: non gli è stata concessa l’amnistia, perché la nuova legge non ha riguardato coloro che avevano compiuto atti di violenza o avevano ferito le forze di sicurezza russe. 
(AP Photo/Pavel Golovkin)

Denis Lutskevich

Maria Baronova 
29 anni, partecipò alla grande manifestazione del 6 maggio 2012. Le è stata concessa l’amnistia nel giorno del ventesimo anniversario della firma della moderna Costituzione russa. Oggi lavora come giornalista scientifica per il canale televisivo Dohzd, unico di opposizione di tutta la Russia. 
(<a href="https://www.facebook.com/photo.php?fbid=593765647302767&set=pb.100000080115494.-2207520000.1391683139.&type=3&theater">pagina Facebook di Maria Baronova</a>)

Maria Baronova

Mikhail Khodorkovsky 
Mikhail Khodorkovsky in tribunale a Mosca il 24 maggio 2004. Prima di essere arrestato, Khodorkovsky <a href="https://www.ilpost.it/2013/12/19/grazia-mikhail-khodorkovsky/">era</a> l’uomo più ricco della Russia e il sedicesimo più ricco del mondo. Possedeva la Yukos, una delle più importanti compagnie petrolifere del mondo, unica “rivale” della compagnia di stato russa Gazprom. Nel 2003 fu arrestato e nel 2005 condannato per frode fiscale. Il suo fu considerato dalla maggior parte degli analisti e dei media internazionali un processo politico, voluto da Putin per sbarazzarsi di uno degli uomini più potenti della Russia, che prima di finire in carcere progettava di scendere in politica. Khodorkovsky fu spedito in Siberia, ma la sua storia è diventata un simbolo della gestione reazionaria e arbitraria del potere da parte di Vladimir Putin. 
(Alexey SAZONOV/AFP/Getty Images)

Mikhail Kosenko 
Partecipò alla grande manifestazione del 6 maggio 2012 e fu accusato anche di violenze contro i poliziotti russi. La sua sentenza è stata tra le più discusse dell'intero "caso Bolotnaya": fu obbligato a farsi ricoverare in una clinica psichiatrica per schizofrenia 
(VASILY MAXIMOV/AFP/Getty Images)

Mikhail Kosenko

Equipaggio dell'Arctic Sunrise 
Il 26 dicembre è stata concesso l'amnistia a tutti i 30 membri dell'equipaggio dell'Arctic Sunrise, la nave di Greenpeace <a href="https://www.ilpost.it/2013/09/26/russia-greenpeace/">fermata</a> il 19 dicembre mentre si trovava nelle acque internazionali del Mare della Pečora, nell'Artico. Come parte di una protesta, il giorno prima diversi attivisti avevano cercato di salire a bordo della piattaforma petrolifera Prirazlomnaya, che opera per la società russa Gazprom, la più grande compagnia di estrazione di gas al mondo. 
(AP Photo/Will Rose, Greenpeace)

Equipaggio dell'Arctic Sunrise

Elena Zacchetti – <a href="https://twitter.com/elenazacchetti"><img src="https://www.ilpost.it/wp-content/themes/ilpost/images/ico_bl_tw.png" />@elenazacchetti</a>

Chi fa l'opposizione in Russia? Con quali sacrifici, risultati e conseguenze? Qualche storia, a partire da questa faccia e tre date

Contro Putin

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Una statua all’esterno dell’Università statale Lomonosov di Mosca, il 13 giugno 2018 (Christopher Furlong/Getty Images)

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Cosa dice il dibattito accademico in corso sull'opportunità di isolare le università e interrompere le tante collaborazioni scientifiche 

I rischi del boicottaggio della scienza e della cultura russe

E quindi proviamo a capire come funziona. Ogni venerdì, con Emanuele Menietti e Beatrice Mautino.

Ci vuole una scienza

Iniettarsi virus per provare a distruggere un tumore

Un podcast sui libri e su tutte le cose che ci stanno intorno, il 15 di ogni mese.

Comodino

Sally Rooney e chi la legge

Ogni mattina dal lunedì al venerdì, alle 8 circa, con Francesco Costa.

Morning

Ep. 843 – La sentenza sull’autonomia delle regioni e le altre storie di oggi

Un posto dove parlare del mondo, con i libri. Timbuctu è un podcast di Marino Sinibaldi.

Timbuctu

Ep. 248 – Il nostro uomo a Gaza

Il podcast quotidiano di Matteo Bordone. Tutto quello che non sapevi di voler sapere.

Tienimi Bordone

The apprentice

Un’intervista a settimana sulle cose del mondo. Tutti i mercoledì con Eugenio Cau.

Globo

L’Europa non si sveglierà, con Nathalie Tocci

Un podcast sul linguaggio e i suoi cambiamenti, con Vera Gheno, ogni domenica.

Amare parole

Ep. 79 – Sull’inopportunità di pronunciare la n-word

Gli articoli del Post, letti e spiegati da chi li ha scritti

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Cosa ha sbagliato Kamala Harris

Metà dei delitti, in Italia, avviene in casa. Un podcast di Stefano Nazzi e Antonia Sorge sponsorizzato da Disney+

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Contro Putin

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