Perché l’Italia non riesce a spendere i fondi europei
È una domanda che ritorna ciclicamente ma che si è fatta più pressante ora che si parla della struttura che gestirà il Recovery Fund

È una domanda che ritorna ciclicamente ma che si è fatta più pressante ora che si parla della struttura che gestirà il Recovery Fund

Hanno ritirato il veto sul bilancio pluriennale dell'UE e ottenuto una specie di rinvio del meccanismo sul rispetto dello stato di diritto

Il compromesso trovato ieri è un passo importante, anche per il Recovery Fund, ma ci sono ancora diversi ostacoli da risolvere nelle prossime settimane

Quello per il periodo fra il 2028 e il 2034 è stato presentato oggi, ma è solo l'inizio di un luuungo percorso


I principali gruppi politici hanno criticato la scarsa ambizione e i tagli al bilancio pluriennale, minacciando di mettere il veto: una cosa mai successa nella storia

Dopo tre giorni e tre notti di negoziati, i leader europei non hanno ancora trovato un accordo sul Fondo per la ripresa e il bilancio pluriennale dell'Unione

La cifra proposta per il periodo 2021-2027 sarà aumentata del 200 per cento rispetto al bilancio precedente


Ha impedito con un veto lo stanziamento di 18 miliardi di euro per il 2023, ma il suo obiettivo era probabilmente un altro

C'era molta incertezza sulla posizione del primo ministro ungherese Viktor Orbán, che a dicembre aveva messo il veto: anche lui però ha votato a favore

Ha detto che non si candiderà alle elezioni europee: resterà quindi presidente del Consiglio europeo evitando che la carica passi a Viktor Orbán, primo ministro euroscettico dell'Ungheria

Era stata aperta nel 2017 a causa di alcune leggi approvate dal precedente governo di estrema destra, poi modificate dall'attuale primo ministro Donald Tusk: ora è stata formalmente abbandonata

Sono in tutto 50 miliardi di euro: il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha posto il proprio veto nel corso del Consiglio Europeo

Per ribaltare le decisioni del governo precedente, come chiede da anni l'Unione Europea: portarla a termine non sarà facile

L'autorizzazione della Commissione Europea era molto attesa, e potrebbe semplificare l'approvazione di nuovi aiuti all’Ucraina

Che però non è particolarmente ambiziosa e non risolve tutti i dubbi dell'Unione Europea: in ballo ci sono miliardi di euro

Dopo le proteste di questi giorni ha proposto una deroga alla norma che impone di lasciare il 4 per cento dei terreni incolti, se si vogliono fondi europei

Quella di cui si parla da giorni e che finora non ha prodotto risultati: si parla tra le altre cose del Fondo per la ripresa, come racconta la nuova puntata del podcast di Konrad
