Prima l’italiano
«Il nostro fortunato bilinguismo di partenza minaccia di essere travolto da un ibrido approssimativo, più spiccio, più incolto e molto poco promettente. Potremmo definirlo italiesco: non più romanesco (o veneto, siciliano, ligure…) ma parecchio distante dall’italiano. Ha aggravato la situazione l’ascesa al potere di Giorgia Meloni e del suo gruppo di amici. Sarebbe anche pittoresco, non fosse che l’italiesco, quell’idioma di gruppo, è diventato la lingua che governa il nostro Paese»