Cosa c’è stasera in TV
Alberto Angela, una commedia di Monicelli e un film trash in cui la Grande Macchia Rossa di Giove finisce sulla Terra (solo per appassionati)

Alberto Angela, una commedia di Monicelli e un film trash in cui la Grande Macchia Rossa di Giove finisce sulla Terra (solo per appassionati)

È un principio del diritto internazionale sempre più utilizzato che permette di perseguire gravi crimini indipendentemente dal luogo in cui sono stati commessi e dalla nazionalità dei sospettati o delle vittime

Masha Gessen, giornalista statunitense di origine russa, doveva riceverlo per il “pensiero politico”

Nata il 14 ottobre 1906, fu una grande saggista e scrittrice, tra le più note nella storia della filosofia occidentale

Nel 1938 cinque scienziati delle SS partirono per il Tibet credendo alla stramba leggenda di Atlantide e a una presunta migrazione dei popoli nordici

Il processo al soldato che ha ucciso un palestinese senza motivo ha riaperto la discussione: sempre più persone pensano che rispettare i diritti umani sia segno di debolezza

Anche se quei crimini non sono stati commessi in Germania o contro i tedeschi: la ragione è la "giurisdizione universale", usata per secoli contro i pirati

Grazie a questo principio un cittadino siriano è stato condannato in Germania per crimini contro l’umanità non commessi né in Germania né contro cittadini tedeschi

Tra cui "Yoga" di Emmanuel Carrère, uno dei più famosi romanzi sull'11 settembre e un podcast sulla ricerca di un soldato scomparso

I nuovi film e le nuove serie tv, tra cui "House of Cards", "Taboo", "1993" e "Twin Peaks"

Un estratto del primo capitolo di "I ragazzi che venivano dal Brasile" di Ira Levin, che scrisse anche "Rosemary's Baby"

Cinema Reposi. Sala cinque. Prima proiezione della giornata, ore 9:15 del mattino. Una signora si siede nella fila davanti a noi. Avrà sessant'anni. [Continua]

Cosa significa l'annuncio del nuovo governo israeliano, quali conseguenze avrebbe e perché finora non era mai stato applicato

«La storia del cinema sui campi di sterminio e le discussioni che ne sono seguite tentano di rispondere a domande complesse e universali, sul nostro rapporto con il male e la sua rappresentazione: è lecito mettere per immagini la Shoah? E come farlo senza spettacolarizzare o edulcorare la morte di massa? Quando mostrare diventa troppo? È giusto rielaborare in forma narrativa la realtà? È accettabile che parli di Auschwitz chi non ha vissuto quell’orrore? Alcune di queste domande sono antiche come l’umanità, e valgono anche oggi»
