Hanno rubato quella bicicletta
Hanno rubato la bicicletta. A Milano non è una notizia, secondo una stima in Italia ne rubano 3.000 al giorno, ben più di un milione all’anno. E sono solo quelle denunciate. Ma è quella bicicletta che hanno rubato. Era legata a un albero, in via Solari, dal 10 novembre del 2011.
Cinque giorni prima, proprio davanti a quell’albero, era morto un ragazzino. Giacomo Scalmani aveva 12 anni, fu travolto da un tram. Era in bicicletta, stava tornando a casa dopo essere stato all’oratorio di piazza Santa Maria del Rosario. C’era anche sua mamma quel giorno, in bicicletta anche lei, venti metri più avanti. Chi conosce quella parte di Milano sa che per un bel po’ di tempo in via Solari ci sono stati lavori sulla strada. Anche per questo era proibito parcheggiare, perché tra auto da una parte e lavori in corso dall’altra lo spazio in cui passare si sarebbe ridotto al minimo. Dire “si sarebbe ridotto” è sbagliato. È giusto dire “si riduceva”. Perché si sa com’è, poi di queste cose tanti se ne fregano. Tanto dopo una certa ora gli ausiliari della sosta non passano più e chi mai va a pensare che può succedere qualcosa di così brutto. Quel giorno qualcosa di bruttissimo successe. Giacomo passò vicino a un’auto che non doveva esserci, il conducente si era appena fermato, la portiera dietro si aprì, Giacomo finì per terra, sulla strada. Stava arrivando il tram, linea 14. La mamma sentì un rumore forte, girò la testa, tornò indietro, Giacomo era morto sul colpo.
Dopo quel giorno i vigili iniziarono a dare un sacco di multe in via Solari. Ci furono polemiche infinite, molti negozianti protestarono: «Se le auto non si possono fermare», dissero, «i clienti non possono entrare nei negozi». Qualcuno disse anche che se la gente non si poteva fermare la strada sarebbe diventata insicura, che sarebbero aumentate le rapine e che sarebbero diminuiti i posti di lavoro, perché c’era meno giro d’affari. Poi certo, ogni discorso finiva con la frase «È terribile che sia morto un ragazzino…».
Le polemiche piano piano andarono scemando, chi passava da via Solari vedeva quell’albero con tanti bigliettini appesi e i fiori poggiati a terra. La bicicletta era legata lì, come uno strano monumento. Tempo fa qualcuno aveva portato via i pedali. Ora qualcuno ha deciso di portarsi via tutta la bicicletta. Spero solo che chi l’ha presa non sapesse che quella bici era appartenuta a un ragazzino di 12 anni che un giorno stava tornando a casa lungo via Solari.
– Luca Sofri: Bambini a Milano