Giorni di strage
Erano 17:
Giovanni Arnoldi, 42 anni
Giulio China, 57
Eugenio Corsini,70
Pietro Dendena, 45
Carlo Gaiani, 37
Calogero Galatioto, 37
Carlo Garavaglia, 71
Paolo Gerli, 45
Luigi Meloni, 57
Vittorio Mocchi, 33
Gerolamo Papetti, 78
Mario Pasi, 48
Carlo Perego, 74
Oreste Sangalli, 49
Angelo Scaglia, 61
Carlo Silva, 71
Attilio Valè, 52
Morirono nella Banca dell’Agricoltura, a Milano, in piazza Fontana. La bomba scoppiò alle 16.37 del 12 dicembre 1969. L’esplosione si sentì distinta, forte, nei negozi e negli uffici, sui tram e nelle case. 17 morti, 87 feriti. Chi lo ricorda dice che era una giornata gelida come oggi. Il cielo in quel giorni era grigio.
Tre giorni dopo, il 15 dicembre, Pino Pinelli precipitò dal quarto piano della Questura di Milano, in via Fatebenefratelli. Era poco prima di mezzanotte: alcuni giornalisti che erano nella sala stampa della Questura sentirono un tonfo. Pinelli aveva 41 anni, era un anarchico del circolo del ponte della Ghisolfa. Era stato portato in Questura con altre 84 persone nell’ambito delle indagini su piazza Fontana. La prima versione, il 16 dicembre, recitò che Pinelli si era lanciato dopo che il suo alibi era crollato. Dissero che aveva urlato «È la fine dell’anarchia».
Per raccontare dell’inseguirsi dei processi di piazza Fontana ci vogliono volumi e volumi. Pietro Valpreda, anarchico, rimase in carcere 1110 giorni prima di essere del tutto scagionato. Le indagini presero concretamente la strada che puntava al neofascismo veneto. Vennero imputati esponenti fascisti e agenti dei servizi segreti. Non si è mai arrivati a una verità processuale definitiva. Gli ultimi imputati, i fascisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, militanti di Ordine Nuovo, sono stati assolti nel maggio del 2005. Di prove, se mai ce n’erano state, non c’era più traccia. Carlo Digilio, anche lui di Ordine Nuovo, ammise di aver partecipato alla preparazione della bomba. Disse anche che Delfo Zorzi gli aveva confidato di aver piazzato materialemente la bomba. Delfo Zorzi oggi vive a Tokyo, è naturalizzato giapponese, fa l’imprenditore. Ha assunto un nuovo nome, Hang Roi. In giapponese dovrebbe significare “Nascita delle onde”.
Carlo Maria Maggi è morto. Anche Carlo Digilio, il primo e unico pentito nella storia dello stragismo italiano, è morto, nel 2005. E per un’assurda coincidenza della storia, è morto proprio un 12 dicembre, 36 anni dopo la strage.
L’inchiesta per la morte di Pino Pinelli si chiuse escludendo l’ipotesi dell’omicidio. Il giudice Gerardo D’Ambrosio parlò di “malore attivo”, qualunque cosa volesse dire.
Da quei giorni milanesi di dicembre partirono mille rivoli di sangue. Il dicembre del 1969 ha cambiato per sempre la storia d’Italia. Succedeva 43 anni fa.