Nessun coro viene fatto a caso
Stefano Mauri e Omar Milanetto sono tornati liberi. Erano stati arrestati il 28 maggio su ordine della procura di Cremona che indaga sul calcioscommesse. Il 4 giugno erano finiti agli arresti domiciliari. Ora il Gip di Cremona, Guido Salvini, ha deciso di liberarli perché «non ci sono i presupposti per applicare una misura cautelare nei loro confronti».
Si legge nelle carte: «In relazione a tale competizione (il derby Genoa-Sampdoria del 2011) deve rilevarsi in estrema sintesi che, per quanto consta a questo ufficio, gli elementi assai gravi desumibili dalla conversazione telefonica riferibile a un capo ultrà cui ha fatto riferimento il pm in sede di interrogatorio di Milanetto, non hanno trovato una conferma soddisfacente nella successiva audizione delle stesso tifoso. Si tratta quindi allo stato di dati investigativi significativi ma non conclusivi e dovranno comunque essere approfonditi verosimilmente da un’altra autorità giudiziaria». Cioè, in pratica, al momento non ci sono riscontri sul fatto che il derby Genoa Sampdoria dell’ 8 maggio 2011 sia stato “comprato” dalla Sampdoria.
Riassumiamo: quel derby era decisivo per la Sampdoria. Doveva vincere per non finire in serie B. La partita era sull’1-1, la curva del Genoa iniziò a protestare pesantemente contro quello che appariva come uno scarso impegno dei giocatori rossoblu. Le proteste aumentarono fino a diventare una vera contestazione, la curva Nord era sul piede di guerra. Alla fine, al sesto minuto di recupero, segnò Boselli per il Genoa, la Sampdoria finì in B. Milanetto, giocatore genoano, si rivolse verso la sua curva e urlò “bastardi”. La curva gliela giurò, Milanetto chiese di essere venduto, andò al Padova. La partita successiva del Genoa in casa i tifosi intonarono un coro che diceva tutto: «Il derby non si vende, il derby non si vende».
Arriviamo a oggi, o meglio, a qualche settimana fa, in piena inchiesta sul calcioscommesse. Un capo della curva genoana, Massimo Leopizzi, viene intercettato mentre racconta che per quella partita i giocatori della Sampdoria aveva fatto una colletta e offerto ai colleghi genoani 350.000 euro purché accettassero di perdere o pareggiare la partita. Quando vennero arrestati Milanetto e Mauri, il procuratore Roberto Di Martino, di Cremona, disse: «Sul derby Genoa-Sampdoria arriveranno notizie devastanti». Quelle notizie però non sono arrivate. Leopizzi, il capo ultras, convocato in questura, ha negato tutto. Dice: «Ma no, era una battuta».
Non ci sono prove su quel derby. Non sono venute fuori notizie devastanti. Restano i sospetti. Quell’urlo di Milanetto, «Bastardi». E quel coro degli ultras genoani: «Il derby non si vende, il derby non si vende». Gli ultras, quello che succede in campo, lo sanno sempre. Nessun coro viene fatto a caso.