Il problema di Napoli
Achille De Simone non entrerà in Consiglio comunale a Napoli però ha preso un bel po’ di voti: l’aveva candidato l’Alleanza centro Pionati a sostegno di Lettieri, per il centrodestra. Anzi, era proprio il capolista. A dire il vero Lettieri aveva detto ai napoletani di non votarlo: non si capisce allora perché fosse capolista, ma tant’è. Il fatto è che Achille De Simone fu arrestato nel 2009 perché era a casa del boss camorrista Vincenzo Sarno: stava partecipando a un incontro in cui un commerciante veniva autorizzato ad aprire uno sportello antiracket purché si impegnasse a spifferare al clan i nomi di coloro che denunciavano le estorsioni. In pratica uno sportello di delazione alla camorra.
Questo succedeva, appunto, nel 2009: l’hanno candidato nel 2011, è stato il più votato della sua lista. Non entra in consiglio nemmeno Maurizio Matacena, candidato nel Pdl: è indagato perché accusato di aver fatto sparire 300 mila euro dalla bancarotta fraudolenta di una società di istituti di vigilanza. C’è poi Marco Nonno, è il più votato a Napoli: è indagato pure lui, per devastazione. Lo accusano di aver dato gli ordini di bruciare gli autobus durante la rivolta contro la discarica di Pianura. A Quarto, 20 chilometri da Napoli, è stato eletto in consiglio comunale Armando Chiaro. Avrà qualche problema: è in carcere, accusato di far parte del clan camorristico Polverini.
Di storie che ruotano intorno a queste elezioni a Napoli ce ne sono parecchie: dal candidato di Liberi per Lettieri che il 20 aprile festeggiava su Facebook l’anniversario della nascita di Hitler, ai voti comprati nemmeno con soldi, ma con biglietti di Inter Napoli, giocata la sera del 15 maggio. Senza dimenticare che, per esempio, le primarie per il candidato sindaco del centrosinistra in città furono annullate per brogli, pressioni, manovre oscure: una schifezza, insomma. E che dall’altra parte, il super capo del Pdl è Nicola Cosentino su cui pende l’accusa di associazione camorristica (e per lui la Camera ha respinto una richiesta d’arresto).
Io non voto a Napoli, osservo tutto da lontano. Leggo i giornali, guardo le trasmissioni, ascolto e mi informo. E alla fine tutto posso pensare, tranne che il vero problema di Napoli sia la possibilità che diventi sindaco un magistrato.