La storia di Ruggero Jucker
Ruggero Jucker non è libero come scrivono alcuni giornali e come hanno commentato alcuni politici, ovviamente in chiave anti-magistrati. Jucker può chiedere permessi perché ha scontato due terzi della pena, lo prevede la legge. Fu condannato in primo grado a 30 anni di carcere per l’omicidio di Alenya Bortolotto, la sua fidanzata. In appello la pena fu ridotta a 16 anni dopo un accordo tra Procura e Difesa. Jucker è in carcere dal 2002. Tolto lo sconto per l’indulto e i giorni cancellati per buona condotta, 45 ogni sei mesi, il calcolo è presto fatto. Jucker uscirà un giorno per nove ore, scortato da un’altra persona e dovrà fare visita a un medico. Quindi rientrerà a San Vittore. Il permesso gli è stato dato dopo il parere positivo di due consulenti psichiatri chiamati dal magistrato di sorveglianza. Questo è ciò che prevede la legge, né più né meno, può piacere o non piacere. Comunque, questa è la storia di Ruggero Jucker e di cosa accadde la notte del 19 luglio 2002 in via Corridoni, a Milano.