Intanto, a Brembate di sopra
Si continua a cercare a Brembate di Sopra. È passato un mese esatto: Yara Gambirasio è scomparsa il 26 novembre nel tardo pomeriggio. Da allora ci sono stati testimoni prima ritenuti inattendibili e poi presi in considerazione, cani molecolari considerati prima infallibili e poi non più tanto. Centinaia di volontari hanno cercato dappertutto, si è guardato in ogni minimo angolo di un cantiere enorme dove stanno per costruire un centro commerciale, i sommozzatori hanno dragato il fiume Brembo, si è cercato nelle cascine diroccate, nei pozzi e nei boschi. A un certo punto la soluzione sembrava essere arrivata: una nave partita da Genova e fatta tornare indietro, un lavoratore marocchino incastrato da un traduzione ma la traduzione era sbagliata e quell’uomo non c’entrava niente. Si è ripreso a cercare, più forte ancora di prima. Si è cercato un furgone bianco e un’utilitaria rossa. Si cercano ancora due uomini che quella sera litigavano vicino a casa di Yara.
Oggi è arrivata anche la notizia che nel fiume Brembo, vicino a Ponte San Pietro, è stato ritrovato un cadavere. Era di un uomo, un adulto: non è stato ancora identificato. E poi c’è un’altra notizia: gli inquirenti hanno parlato con il papà di Yara e gli hanno comunicato che c’è una pista che più di ogni altra stanno seguendo, quella del rapimento. Pensano che Yara sia viva, che l’abbia presa qualcuno e che la tenga nascosta.